PEPPE ERCOLI
Cronaca

Paziente si uccide dopo la visita. Medico psichiatra viene assolto

Il pm aveva chiesto la condanna a due mesi e 20 giorni dopo che l’uomo era stato indagato per omicidio colposo. L’avvocato Gionni: "Non vi erano elementi reali per farlo sospettare".

L’avvocato Mauro Gionni difendeva il medico psichiatra

L’avvocato Mauro Gionni difendeva il medico psichiatra

San Benedetto (Ascoli), 17 maggio 2025 – Era il pomeriggio del 19 febbraio del 2022. Un uomo si presentò al Pronto soccorso dell’ospedale di San Benedetto e ai sanitari manifestò l’intenzione di suicidarsi, prospettò quella che in gergo tecnico viene definita una "ideazione anticonservativa". Fu visitato e dimesso dopo poche ore. Tornò a casa e la notte successiva si uccise, impiccandosi. Per questa vicenda è finito nei guai il medico psichiatra che quel pomeriggio lo visitò e non ritenne opportuno trattenerlo in ospedale, prescrivendo invece una terapia farmacologica.

La Procura di Ascoli lo ha indagato per omicidio colposo ed è finito sotto processo, al termine del quale è stato assolto dal giudice delle udienze preliminari del tribunale di Ascoli Caponetti. Il pm in udienza Mara Flaiani aveva invece chiesto la condanna a due mesi e 20 giorni, tenuto conto dello sconto di un terzo dovuto al fatto che l’imputato, difeso dall’avvocato Mauro Gionni, ha scelto di essere processato con rito abbreviato. L’uomo era stato dimesso poco dopo le 18 dall’ospedale dopo essere stato visitato dallo psichiatra. Era in cura dal 2009 presso il Dipartimento di salute mentale per un ’disturbo bipolare/schizoaffettivo’. Al medico che lo visitò all’ospedale Madonna del Soccorso disse che di aver sospeso da alcuni mesi la terapia a base di farmaci stabilizzanti dell’umore e che aveva pensieri autolesionistici. All’esito della visita, lo specialista non ritenne opportuno trattenerlo in ospedale, ma lo dimise prescrivendo una terapia farmacologica. Gli disse di tornare in ospedale per una visita di controllo e fissò l’appuntamento al 22 febbraio, un mese dopo.

Secondo la Procura, il ricovero avrebbe invece garantito una "opportuna sorveglianza sanitaria", anche con lo scopo di ripristinare la terapia farmacologica che il paziente aveva detto di aver interrotto. Una volta tornato a casa l’uomo si è suicidato, impiccandosi. La scoperta del cadavere avvenne l’indomani mattina. Nell’arringa difensiva, l’avvocato Mauro Gionni ha sottolineato che il paziente "non ha mai evidenziato desiderio di morire non vi erano elementi reali per farlo sospettare. Il fatto stesso che si era recato in ospedale lo faceva escludere". Secondo il penalista non vi erano stati gesti premonitori nei giorni precedenti. "E’ evidente che il gesto sia stato improvviso; non ha lasciato nessuno scritto e in una telefonata alla figlia le ha detto ’ci sentiamo domani’". Infine l’avvocato Gionni ha evidenziato che "il ricovero non arresta condotte suicidarie. Rimane insuperabile l’imprevedibilità dell’evento".

Peppe Ercoli