Per l’Arengo tesoretto da oltre due milioni

Conti in ordine nel bilancio, preoccupa però il calo di abitanti. Ieri il consiglio comunale: lavori a Porta Cappuccina per la casetta dell’acqua

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I conti sono a posto, ma la città continua a perdere abitanti. E’ questa la migliore sintesi del bilancio 2021 approvato ieri in Consiglio comunale con 23 voti favorevoli e 4 contrari. Un rendiconto finanziario che ha visto riscossioni per 90 milioni e spese per 82, come ha spiegato l’assessore Dario Corradetti. Al 31 dicembre l’Arengo registra un saldo di cassa di 28 milioni, con residui attivi per 35 milioni e passivi per 15 milioni, e un risultato di amministrazione di circa 36milioni, una parte dei quali (12,2 milioni) è accantonata per fondo crediti, fondo contenziosi e accantonamenti minori, mentre 21 milioni sono vincolati. Il Comune potrà gestire un avanzo di 2,3 milioni, un tesoretto che servirà anche come paracadute in previsione degli aumenti dell’energia. "Nel 2021 l’aumento è stato del 3.8% e nel 2022 si aggirerà sul 5%, pertanto questa parte disponibile va tenuta in soccorso di eventuali scostamenti", ha aggiunto Corradetti. Tanti, dunque, i numeri snocciolati, con il consigliere Ameli (Pd) che ha chiesto all’assessore Corradetti una relazione più politica e meno tecnica. Anche se di numeri in senso stretto durante il Consiglio si è parlato ben poco.

Lo ha fatto dai banchi di maggioranza il consigliere Premici sottolineando le minori entrate statali a fronte di un aumento della povertà, per cui "il Comune ha dovuto dare sostegno a quasi il 10% della popolazione ascolana", come evidenziato in precedenza anche dalla consigliera Stipa, presidente della commissione politiche sociali. Lo ha fatto dall’opposizione Piero Celani, che ha approvato il Bilancio parlando di "gestione oculata e positiva". Lo stesso Celani ha poi lanciato l’argomento del giorno e del momento: lo spopolamento. "Ascoli – ha detto - registra 46.760 abitanti, dobbiamo riflettere bene per risalire al più presto sopra i 50mila: questi numeri incidono anche sul bilancio. Dobbiamo capire bene cosa è successo". Sul punto il sindaco Fioravanti ha parlato di politiche a medio e lungo termine in atto, come il progetto di città metromontana, "i cui risultati si vedranno però solo tra una decina di anni", e ha poi rivolto un appello: "i numeri non tengono conto dei tanti ascolani che hanno la residenza altrove, ma di fatto vivono qui: mi rivolgo a loro, tornino in città". Un richiamo che non ha soddisfatto il consigliere Speri (A&P): "Tutto mi sarei aspettato tranne di pensare di risolvere un problema del genere con un appello ai concittadini a trasferire la cittadinanza; chiediamoci piuttosto perché l’hanno spostata. I cittadini vanno via perché trovano altrove quello che qui non hanno. Non è vero che c’è una qualità della vita così elevata, abbiamo ad esempio il problema della sanità che incide molto, e poi si deve investire di più sulle scuole, che rappresentano il nostro futuro".

In precedenza si era parlato anche delle farmacie, in particolare di quella di Brecciarolo sul quale è in corso un contenzioso per l’affidamento della gestione: Ameli ha sollecitato l’attuale amministrazione a tornare ad una gestione diretta da parte del Comune, visti i buoni introiti derivanti dell’esercizio. Possibilità sulla quale si lavorerà. Altro argomento legato al Bilancio e alle spese era quello dell’illuminazione pubblica, da qualche anno affidata a una gestione privata. Tamburri (M5s) ha chiesto se attualmente il Comune paga la bolletta (con tutti i rincari) o soltanto il canone stabilito con il gestore. Fioravanti ha risposto che il Comune paga un fisso, sul quale incide però l’adeguamento Istat. Infine, sempre il primo cittadino ha annunciato l’istallazione in corso della prima casetta dell’acqua in città, a Porta Cappuccina. Il Consiglio comunale si è chiuso con l’approvazione della presa d’atto da parte del Comune del Pef, il nuovo piano sui rifiuti che servirà, sulla base dei costi sostenuti (Ascoli spende 10 milioni), a determinare la Tari.

Domenico Cantalamessa