Pescate abbondanti dopo il fermo biologico

Prezzi alti per chi è andato in mare 15 ore, più bassi per chi ha scelto le 72: la prossima settimana probabili solo due uscite per risparmiare

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Dopo le prime giornate di pesca, prezzi a due velocità. Alti per i prodotti portati a terra nel pomeriggio di giovedì dai produttori che hanno esercitato la pesca delle quindici ore, bassi per i produttori delle settantadue ore che hanno venduto all’asta nelle prime ore di venerdì. Abbondante il pesce portato a terra, oltre 138 quintali. Iniziamo dal pesce venduto nel mercatino comunale dal produttore al consumatore. Buone quantità di panocchie bianche, Triglie grandi e medie, Mazzancolle e le prime seppie settembrine. Un prezzo di riferimento per tutti: le panocchie sono state vendute 20 euro al chilo quelle grandi vive e 10 euro quelle piccole. All’asta le più grandi sono andate 6,63 euro, le medie 1,85 e piccole 1,43. Ma ancora meno quelle che non erano ancora vive, per esempio le medie sono scese sotto l’euro, 0,85 e le piccole 0,56. La frittura, con Busbane, trigliette e Zanchette, è stata astata intorno ai 4 euro. I calamaretti, che al mercatino sono arrivati intorno ai 30 euro, all’asta hanno fatto 13 euro i più grandi, 16,86 i medi e 14,46 i piccoli. Abbondante la pescata delle sogliole, 130 kg. quelle grandi, astate a un prezzo medio di 16,25 euro, mentre le sogliolette medie (590 Kg) sono andate a 5,20. Bene la sogliola da porzione venduta a 16,59.

Le Triglie grandi (29 quintali) sono state vendute a un prezzo medio di 2 euro circa, le medie a poco più di un euro e le piccole a 0,93 euro. I merluzzi sono stati venduti a 8,37 i grandi, 7,25 i mezzani e 5,39 i piccoli. Sono state pescate anche molte Mazzancolle, una decina di quintali, vendute a 15,84 le grandi, fino ad arrivare a 8,03 le piccole. Le seppie sono state astate intorno ai 9 euro le più grandi e 8 euro le più piccole. Insomma pesce abbondante e prezzi contenuti, quelli all’asta, dove ieri mattina sono state eseguite la bellezza di 3.200 transazioni per un totale di circa 3.500 casse. Prezzi bassi soprattutto per i prodotti massivi, come le triglie e le panocchie. Una situazione che farà decidere ai pescatori se andare a mare due volte a settimana oppure tre.

Secondo alcuni armatori la prossima settimana sarebbe meglio andare a pescare due volte, per contenere il quantitativo e far risalire i prezzi. Soluzione già adottata prima del fermo pesca, poiché consente il risparmio di gasolio e di ottenere gli stessi incassi in virtù dell’aumento dei prezzi. Più complicato sarà mantenere nel tempo questo equilibrio, vale a dire trovare un accordo con la divisione delle giornate a rotazione fra la quarantina di barche. "All’inizio funziona – afferma un addetto ai lavori – ma poi nel tempo ognuno cerca di fare secondo i propri programmi in base alle esigenze familiari e dell’imbarcazione stessa, che può aver bisogno di manutenzioni straordinarie e quindi sostenere costi elevati".

Marcello Iezzi