Pescatori in sciopero fino a sabato

Ieri la manifestazione a Roma, il Governo ha promesso aiuti per contere in caro-gasolio e sostenere il settore

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Bicchiere mezzo pieno per i pescatori che ieri si sono recati a Roma per manifestare contro il caro gasolio e per incontrare il sotto segretario alle Politiche Agricole, Francesco Battistoni. I rappresentanti delle marinerie italiane, in stato di agitazione, si sono incontrati in Piazza Santi Apostoli per una manifestazione di sensibilizzazione poi, una piccola delegazione, capitanata da Francesco Caldaroni, coordinatore nazionale degli armatori, è stata ricevuta da Battistoni che ha anticipato le intenzioni del Governo: l’adozione di un provvedimento ministeriale d’urgenza a sostegno finanziario delle imprese di pesca colpite, prima dalla pandemia ed ora dalla crisi energetica. L’ipotesi è quella di stanziare 20 milioni di euro annunciando anche la velocizzazione delle liquidazioni degli indennizzi. In seguito un’altra delegazione si è incontrata con l’onorevole Lorenzo Viviani, comandante e pescatore professionista, che confermato le intenzioni del Governo. Alcune marinerie hanno anche proposto un fermo pesca anticipato per superare questo difficile momento, nella speranza che la guerra cessi in fretta e che il prezzo del petrolio, al barile, scenda. L’esponenziale aumento del carburane non permette più di sostenere l’attività di pesca: nel giro di due-tre settimane si è moltiplicato del 150%, passando da 40 centesimi ad un euro al litro e, per motopescherecci che consumano migliaia di litri al giorno, è diventato una tombola. La questione relativa al costo del carburante, a ogni modo, non è legata tanto all’aumento del greggio, ma soprattutto al costo di produzione che sta causando l’effetto valanga sul prezzo alla pompa. In questo momento l’unica soluzione per contenere il fenomeno sarebbe quella di eliminare le accise, magari per un periodo di tempo. Dopo tutto negli ultimi mesi, con il vertiginoso aumento dei costi dell’energia elettrica e del gas, lo Stato ha avuto un extra gettito dell’Iva davvero importante. Il comparto è in ginocchio – afferma in una nota stampa Giuseppe Micucci, responsabile regionale Fedagripesca settore Pesca Confcooperative Marche -, abbiamo bisogno di contenere i costi di impresa e del gasolio in particolare. I pescatori non sanno più come gestire questa situazione, chiedono un intervento di supporto da parte del Governo. E pensano che restare in banchina può essere, al momento, una soluzione drastica ma concreta". I pescatori, com’è noto, hanno proclamato uno sciopero ad oltranza, ma la sensazione è che nella notte fra sabato e domenica torneranno in mare. In questo modo cesserà anche il malcontento dei ristoratori che sono costretti a lavorare con pesce pescato e allevato proveniente dall’estero e che non consente alcune preparazioni che si fanno con prodotti ittici dell’Adriatico.

Marcello Iezzi