Pestaggio a disabile, in aula l’imprenditore

L’aggressione a Lido Tre Archi nel 2020: ascoltato l’uomo che, in un procedimento connesso, è accusato di essere il mandante

Migration

Avevano fatto irruzione in due nel suo appartamento e lo avevano massacrato di botte. Una vera e propria spedizione punitiva quella che si era consumata il pomeriggio del 14 settembre 2020 a Lido Tre Archi e di cui era stato vittima G.A. un disabile di 76 anni costretto sulla sedia rotelle da una grave patologia. Per questo motivo Saif Akid, il tunisino di 31 anni autore del blitz insieme ad un suo connazionale attualmente latitante, è comparso ieri davanti al Collegio penale del tribunale di Fermo. Il giovane nordafricano, difeso dall’avvocato Giuliano Giordani, è stato chiamato a rispondere di tentata estorsione, mentre il complice, autore materiale del pestaggio, sarà processato a parte per lesioni. Nel corso dell’udienza è stato ascoltato l’imprenditore edile che, in un procedimento connesso, è accusato di essere il mandante dell’aggressione in quanto non era stato pagato per dei lavori effettuati in una seconda casa della vittima. Acquisiti anche i verbali degli interrogatori effettuati durante le indagini e la documentazione fotografica ritenuta utile dalla difesa per dimostrare che Akid poco prima dell’aggressione si trovava in ospedale dove si era recato per fare visita alla compagna ricoverata. Il processo è stato quindi aggiornato a tra due settimane quando ci saranno le requisitorie e la sentenza. La brutale aggressione si era consumata in via La Malfa e sulla vicenda aveva indagato la polizia di Fermo. Erano da poco passate le 14 quando al campanello del 76enne avevano suonato due persone. L’uomo si era avvicinato per aprire, ma era stato scaraventato a terra da una violenta spallata sferrata per spalancare definitivamente la porta. Quindi la vittima era stata assalita a calci e pugni, con una ferocia inaudita. Le grida avevano attirato l’attenzione di un vicino, che aveva subito lanciato l’sos. Sul posto sono intervenuti i sanitari del 118. Il 76enne era stato trasportato d’urgenza al pronto soccorso di Fermo, dove i medici gli avevano riscontrato ferite lacero contuse in tutto il corpo e un forte trauma cranico. Sul luogo dell’aggressione, come detto, anche gli uomini della questura, che avevano immediatamente avviato le indagini e scoperto che si era trattato di una spedizione punitiva. Per gli inquirenti G.A. infatti aveva commissionato dei lavori di muratura, ma poi li aveva contestati per la cattiva realizzazione e non aveva saldato il conto in attesa che le opere venissero perfezionate. Di tutta risposta il titolare dell’impresa aveva mandato i due scagnozzi per costringerlo a pagare.

Fabio Castori