Peste suina, è allarme

Preoccupazione nel Piceno, il nuovo focolaio dista appena 80 chilometri: tremano gli allevatori di maiali

Ascoli, 31 maggio 2022 - Nuovo focolaio di peste suina nella zona di Rieti, a Borgo Velino, il Piceno trema. Grande preoccupazione nell’ascolano, il virus sembra avvicinarsi pericolosamente anche alla nostra provincia visto che Borgo Velino dista dalla città di Ascoli 83 chilometri. La presenza del virus in focolai distanti centinaia di chilometri dimostra come il patogeno riesca, ormai, a spostarsi con grande facilità su tutto il territorio.

Peste suina
Peste suina

A Borgo Velino il virus della peste suina africana è stata isolato su una carcassa di un cinghiale, i servizi veterinari delle Asl laziale proseguono nell’attività di monitoraggio e controllo e si attende la perimetrazione della nuova zona rossa nel Reatino.

L’obiettivo adesso è evitare danni irreparabili che portino alla fase 3 dell’emergenza, con il passaggio del virus al maiale, con gravi danni agli allevamenti dei suini. Questo nuovo caso a Rieti mette in pericolo un prodotto tipico come il guanciale amatriciano e tutti i salumifici della zona, che rischiano di bloccare in via preventiva la movimentazione delle carni suine, suscitando allarme anche nelle Regioni adiacenti: 860 allevamenti e 190mila capi in Umbria (rinomata per la lavorazione del maiale) e altre 800 con 70mila suini, in Abruzzo.

Il dirigente dei servizi di Area Vasta 5 di Ascoli Piceno Claudio Angelini chiarisce: "Naturalmente il nuovo caso crea preoccupazione, il caso è stato individuato due giorni fa e per fortuna non sono stati segnalati altri episodi e questo ci lascia ben sperare. Abbiamo attivato tutti i protocolli necessari. Va subito chiarito che la Peste suina africana (Psa) è una malattia virale che colpisce suini e cinghiali, altamente contagiosa e spesso letale per gli animali, non è, invece, trasmissibile agli esseri umani. Abbiamo applicato la sorveglianza passiva, ogni carcassa di cinghiale o maiale rinvenuta viene sottoposto a controllo. E’ importante anche l’informazione, il coinvolgimento non solo degli allevatori, ma anche dei cacciatori per attivare un sistema di allerta precoce, che si basa sulla segnalazione da parte di tutti i soggetti interessati in caso di rinvenimento di una animale morto in modo di poterlo analizzare. Importante è anche attivare tutte le soluzioni per evitare che gli animali selvatici vengano a contatto con quelli dell’allevamento e quindi possano favorire la contaminazione. Il virus della Psa dimostra di essere molto resistente per questo è fondamentale adottare tutte le misure di biosicurezza negli allevamenti e di sorveglianza".