
Una città rigenerata, sostenibile e accessibile, risultato di un processo partecipativo che coinvolgerà tutti gli attori interessati: è questo ciò che l’amministrazione comunale, reduce da un incontro sul Piano Urbano per la Mobilità Sostenibile, dice di voler fare a San Benedetto. In risposta ai tanti spunti e alle polemiche emerse nei giorni scorsi prende la parola Bruno Gabrielli, che intende adottare lo strumento del Pums entro l’autunno 2024. L’assessore all’urbanistica rassicura quanti, in settimana, hanno posto l’attenzione sui nodi dell’ospedale e dei nuovi parcheggi, elementi che certamente cambieranno l’assetto della viabilità cittadina. "Il futuro ospedale dovrà essere fatto in modo tale da essere raggiunto facilmente – commenta Gabrielli, in replica a quanto detto da Leo Sestri nei giorni scorsi – Quindi prevederà delle infrastrutture ad hoc: è impensabile fare una struttura del genere a Ragnola se non vengono concretizzati dei servizi essenziali alla viabilità".
Nel frattempo in comune si sta pensando, da mesi, ad iniziative come la realizzazione di parcheggi nei quartieri Sant’Antonio e Sentina. "Ci stiamo ragionando – continua l’assessore – ma se vogliamo pensare ad una città con minore traffico nella zona centrale dobbiamo generare aree di sosta. È essenziale per limitare l’afflusso di automobili in centro. Quando avremo questa dotazione aumenteremo le isole pedonali, ed istaureremo zone 30 e ztl. Il caso della palazzina di via Romagna è emblematico: per me, lì, va fatto un parcheggio". L’assessore difende l’operato dell’amministrazione: "Abbiamo riportato al centro della discussione cittadina lo sviluppo di San Benedetto. Ora ascolteremo tutti i portatori d’interesse, cosa che ci permetterà di ottenere consigli, riscontri e perché no, critiche, purché siano costruttive. Polemiche inutili, come quella sui costi, lasciano il tempo che trovano".
Nonostante le necessarie spese, per Gabrielli i vantaggi di un Pums superano di gran lunga i contro: "L’idea è di rendere sostenibile la vita a San Benedetto, rovesciando la piramide alla cui base sta un utilizzo massiccio di automobili e motociclette. Altra pietra angolare sarà quella dell’accessibilità, perché dovremo ragionare su infrastrutture e servizi inclusivi ed adeguati alle esigenze di tutti. Infine – conclude l’assessore – dotandoci di un Pums avremo accesso a molte più fonti di finanziamento, sia a livello nazionale che comunitario. Siamo i primi, nelle province di Ascoli e Fermo, ad aver cominciato questo percorso. E ci crediamo".
Giuseppe Di Marco