
Nessun passo indietro sul piano regolatore. Parole dell’amministrazione comunale che, a poche ore dalle proteste della minoranza, mette fine alla discussione – almeno per ora – sul futuro urbanistico della città, difendendo il proprio operato dall’attacco di chi considera la recente delibera vuota e in gran parte ’scopiazzata’, in quanto ripresa dal comune di Fano. "Questa della minoranza – dichiara l’assessore Bruno Gabrielli – è l’ennesima trovata priva di senso per ottenere un po’ d’attenzione. Se però si legge bene ciò che i consiglieri d’opposizione hanno detto, si capisce che sono discorsi privi del benché minimo contenuto. Cosa hanno detto nel merito della delibera? Nulla. Noi ci siamo confrontati con un’Amministrazione che già ha fatto importanti passi avanti nello sviluppo urbanistico della città, e questi sono i passi che dobbiamo fare. Certo, ci vorrà tempo, ma noi abbiamo specificato che intendiamo portare avanti l’iniziativa in modo deciso, certo e rapido". Secondo la minoranza, inoltre, a decidere sull’urbanistica non dovrebbe essere la giunta, tramite iniziative di pianificazione negoziata e concertata: la parola finale spetterebbe al consiglio comunale. "Ci occorrono dei dati prima di capire cosa dobbiamo fare a San Benedetto - continua Gabrielli - e per questo procederemo con l’analisi del contesto urbano cittadino. Non prendiamo lezioni da chi rifiuta il confronto a prescindere. La giunta ha elaborato una delibera, che poi è stata portata in consiglio. Non siamo noi che sviliamo l’emiciclo". Ad inasprire il confronto è anche Umberto Pasquali: il consigliere, da tempo incaricato di seguire le principali questioni inerenti ai lavori pubblici e urbanistica, alza la posta.
"Cosa c’è di male a condividere documenti con un’altra Amministrazione? – aggiunge Pasquali – Questo non vuol dire che faremo le stesse cose: seguiremo il nostro percorso utilizzando uno strumento tecnico che funziona. E mi permetto di supporre che, se a questo punto del mandato non avessimo ancora iniziato il nostro percorso, la minoranza ci avrebbe attaccato per la lentezza e la mancanza di idee. Noi andiamo avanti per la nostra strada, le chiacchiere stanno a zero". Parole dure vengono quindi indirizzate all’opposizione di centrosinistra: "Invito il consigliere Simone De Vecchis, che si è unito alle rimostranze, a chiedere al consigliere Canducci di cosa parla quando cita le varianti. Vorrei ricordare che giusto pochi anni fa questa città si è lasciata alle spalle maxi-varianti e Poru".
Giuseppe Di Marco