Picchiata dal buttafuori a San Benedetto: "Mia figlia peggiora"

La denuncia del padre: " Rischia la limitazione dell’apparato uditivo all’orecchio destro. Le istituzioni sono rimaste in silenzio"

Ragazza picchiata dal buttafuori notte di domenica (Foto d’archivio)

Ragazza picchiata dal buttafuori notte di domenica (Foto d’archivio)

San Bendetto del Tronto (Ascoli), 4 settembre 2022 - È ricoverata nel reparto di Neurologia del ’Madonna del Soccorso’ la ventenne, turista romana, colpita selvaggiamente dal buttafuori della discoteca di San Benedetto nella notte di domenica scorsa. Le sue condizioni sono tutt’altro che tranquillizzanti dati i danni subiti alla testa e all’orecchio. I familiari della giovane sono ancora letteralmente scossi per l’accaduto, ma anche negativamente colpiti per l’assenza delle istituzioni dopo un fatto così grave. Non usa mezzi termini il padre della ventenne e ne ha per tutti. "Per la prima volta questa mattina (ieri ndr ) ho rivisto in piedi mia figlia che ha provato a fare qualche passetto sorretta da mia moglie e dai sanitari". Il genitore si commuove per un attimo poi riprende il suo sfogo: "Mi hanno detto che ci vorranno mesi per recuperare e rischia la limitazione dell’apparato uditivo all’orecchio destro. Per due millimetri ha evitato la sordità e la semi paralisi facciale. Dall’ultima risonanza sono emerse piccole emorragie cerebrali da trauma e la prossima settimana sarà eseguito un nuovo accertamento. Mia figlia è rimasta vittima di una brutalità inaudita per opera di un addetto alla sicurezza che avrebbe dovuto proteggerla. Abbiamo chiesto che il buttafuori fosse sottoposto a test appropriati, ma non abbiamo avuto conferme in tale direzione. Volevo vedere il video dell’aggressione, ma la polizia mi ha sconsigliato perché le immagini sono troppo cruente".

Dal filmato, infatti, si vedrebbe la ragazza portata fuori dal locale tenuta per il collo dalla morsa delle mani del buttafuori. Quando la giovane prova a chiedere perché tutta questa violenza solo per aver chiesto aiuto e per segnalare la presenza nella discoteca di un cinquantenne che molestava la sua amica, l’addetto alla sicurezza la colpisce con un ceffone sbattendola a terra. Nessuno l’ha aiutata degli addetti ai lavori, solo due ragazzi, uno dei quali ha detto di essere un bagnino di salvataggio, l’ha messa in posizione di sicurezza.

«Desidero davvero conoscere i due ragazzi che hanno aiutato mia figlia. Mi hanno detto i sanitari che averla girata su un fianco mentre perdeva sangue dall’orecchio e dal naso, è stato un momento decisivo – aggiunge il padre della ventenne con la voce rotta dall’emozione – Mia figlia ha avuto la colpa di assistere al tentato stupro dell’amica e di aver allontanato il cinquantenne, ritrovandosi all’ospedale in gravi condizioni. Era l’ultimo giorno della nostra vacanza a San Benedetto. Noi genitori siamo andati a cena al ristorante ed abbiamo accompagnato le ragazze in discoteca. Ho ancora l’immagine che non posso dimenticare, quella di mia figlia che stava per abbandonarmi sul lettino del Pronto soccorso. Ora mi domando, come mai per le scemenze si sollevano polveroni e per un fatto così grave siamo stati lasciati soli. Il sindaco, la politica non ha ’urlato’ per attenzionare le discoteche e difendere i turisti che vengono ad investire i loro risparmi su questa Riviera. Tolto il commissariato ed i sanitari, attorno a noi il vuoto. Ci affidiamo alla giustizia perché quella sera mia figlia ha rischiato di morire. Chiedo fortemente due cose, conoscere il test del buttafuori, se è stato fatto e scoprire il 50enne che molestava le nostre ragazze".