
Indagano i carabinieri
Sta meglio il giovane, con problemi di autismo, picchiato dal branco e aggredito prima con lo spray al peperoncino, poi a pugni e calci davanti al terminal ’Mario Dondero’. La vittima del vile pestaggio, trasportata al pronto soccorso dai sanitari del 118, se l’è cavata con una forte irritazione agli occhi e contusioni in diverse parti del corpo per una prognosi di sette giorni. Una volta in ospedale, al momento dell’identificazione del ragazzo, i paramedici hanno scoperto trattarsi di un 20enne e non di un 16enne, contrariamente a quanto asserito dai testimoni e da chi lo conosce, in quanto frequentatore della stazione degli autobus. A trarli in inganno quel suo modo di essere legato ai piccoli problemi cognitivi che lo accompagnano da tempo e che probabilmente lo fanno sembrare più ’bambino’ di quanto in effetti sia anagraficamente.
Intanto sono spuntati anche un video e alcune foto scattate con il telefonino in cui si vede il ragazzo a terra privo di sensi con intorno alcune persone, che però non sono gli aggressori ma i primi soccorritori. Tra loro anche il giovane che ha allertato il numero unico di emergenza 112. Inizialmente l’allarme era scattato per una sospetta coltellata e sul posto erano intervenuti polizia e carabinieri. I militari dell’Arma hanno poi preso in mano le indagini, anche se gli inquirenti continuano a non fornire alcuna informazione sull’accaduto. La vittima non ha voluto sporgere denuncia per motivi che non possono essere resi noti in quanto la si renderebbe identificabile. Sta di fatto, però, che un’aggressione del ’branco’ di questo tipo è perseguibile d’ufficio e non necessita di alcuna querela della parte offesa per procedere contro gli autori del pestaggio. La violenza del gruppetto di giovani si era scatenata nei giorni scorsi quando erano da poco passate le 13 e la vittima si trovava nel piazzale adiacente a via Tomassini, sopra i maxi parcheggi della circonvallazione nord. Ad un certo punto era stato avvicinato da un gruppetto di giovani che avevano iniziato a deriderlo, poi avevano tirato fuori una bomboletta di spray urticante e gliel’avevano spruzzata in volto, rendendolo inoffensivo e momentaneamente incapace di vedere. Quindi, non paghi di quanto già fatto, lo avevano colpito con calci e pugni, fino a farlo stramazzare al suolo e fargli perdere i sensi. Il tutto sotto gli occhi attoniti di decine di persone e di un capannello di giovani che si erano messi in cerchio per assistere al pestaggio.
Fabio Castori