Piceno Consind e Ciip Ascoli davanti al Tar

Approda davanti al Tar delle Marche la battaglia legale fra il Piceno Consind e la Ciip di Ascoli che ruota intorno alla vicenda del depuratore di Campolungo "Picena Depur". L’impianto di depurazione delle acque è in procinto di ritornare all’Aato 5 Marche Sud, essendo in scadenza la convenzione, per essere poi affidato al Ciip. Ma il Consorzio non ci sta e sembra essere cosa certa il ricorso al Tar in opposizione al decreto dell’Autorità di Ambito territoriale ottimale del 24 marzo scorso che stabilisce l’esecutività del passaggio alla Ciip del depuratore consortile a far data da venerdì 1 aprile prossimo, tenuto conto anche di quanto stabilito dalla Regione. I vertici Ciip, già contrariati per essersi visti negare l’accesso al depuratore, stanno preparando la loro controffensiva legale. La ristrettezza dei tempi porta a pensare che la strategia del Consind è quella di ottenere dal Tar l’immediata sospensiva degli effetti del decreto dell’Aato, in attesa che il Tribunale stesso si pronunci sul merito del ricorso; cosa che potrebbe richiedere qualche giorno. Di fatto Consind disconosce il decreto dell’Aato, ente senza presidente essendo Sergio Fabiani decadutoin quanto non più sindaco; il facente funzioni è il sindaco di Porto San Giorgio Nicola Loira, che ha firmato il decreto oggetto di ricorso. Il Consind in particolare contesta un punto, vale a dire quello che stabilisce entro il 31 marzo (quindi domani) il trasferimento dei beni al Servizio Idrico Integrato. Per "beni" si intendono il depuratore di Campolungo, i collettori, il bypass del depuratore, le opere presso la ditta Gela, le condotte area Marini e i collettori di Castel di Lama. Al Consind andrebbero 1.825.000 euro. Il Consorzio, però, lamenta danni che Picena Depur avrebbe arrecato al depuratore e li stima in circa 8 milioni; Picena Depur a sua volta vanterebbe crediti dal Consorzio. La situazione è complicata e tesa e la data del 1 aprile è ormai dietro l’angolo.

P. Erc.