"Piceno oasi felice, ma servono più agenti per garantire sicurezza"

La nostra provincia è risultata 89esima nella graduatoria di pericolosità

"Vivere nel Piceno è sostanzialmente sicuro, ma servono più uomini a garantire che questo livello di sicurezza resti tale ed anzi venga ancor di più elevato". E’ la posizione del Sindacato Autonomo di Polizia (Sap) alla luce della notizia che la provincia di Ascoli, in base all’indice di criminalità redatto dall’Osservatorio Lab24 del quotidiano Sole 24ore, è risultata 89ª nella graduatoria di pericolosità nazionale. L’indice, che tiene conto delle denunce presentate relative al totale dei delitti commessi sul territorio di ciascuna delle 106 provincie italiane nell’anno precedente a quello di rilevazione, utilizzato anche per stilare la graduatoria nell’annuale indagine sulla qualità della vita, colloca dunque la provincia di Ascoli tra le più sicure d’Italia. "Il dato ci riempie di orgoglio poiché certamente merito primario, ma non solo, di questo importante risultato è la preziosa attività svolta dagli uomini e dalle donne della Polizia di Stato nonché dalle altre forze dell’ordine che operano 24 ore su 24 con grande abnegazione, anche se a dirla tutta nel 2020 risultammo la provincia più sicura" commenta Massimiliano D’Eramo, segretario provinciale del Sap. Garantire al territorio sicurezza è di prioritaria importanza. "Mantenere efficiente l’apparato di sicurezza provinciale è di interesse collettivo imprescindibile; ecco perché – prosegue D’Eramo – più che mai oggi ritengo assolutamente necessario lanciare l’allarme sull’impoverimento di organico che già nel corso di quest’anno interesserà la Polizia di Stato della provincia di Ascoli, che già da qualche anno sotto organico perderà ulteriormente uomini causa pensionamento per raggiunti limiti di età. Se a questa emergenza aggiungiamo l’elevata età media dei poliziotti locali e il sempre maggior impegno della Stradale nella vigilanza delle arterie autostradali a discapito di quelle cittadine o provinciali, appare evidente che nel 2023 l’attività di sicurezza pubblica subirà, se non si interviene rapidamente, un’inevitabile pericolosa contrazione che riteniamo non possa più essere sopperita con il solo prezioso ausilio di personale aggregato da altre sedi durante il periodo estivo". Il Sap auspica quindi che il Ministero dell’Interno in occasione dell’imminente prossimo piano di potenziamento territoriale "provveda all’assegnazione di un congruo numero di agenti di pubblica sicurezza". p. erc.