Pronti, partenza, via. Con il consiglio di martedì, l’inaugurata crisi di maggioranza ha iniziato a mostrarsi nella forma che probabilmente avrà da qui ai prossimi mesi: imprevedibile, altalenante, ma potenzialmente devastante per la squadra di governo, che di fatto ora non ha più i numeri per imporre con certezza i propri indirizzi e le proprie iniziative. Un esempio è offerto dalla questione della piscina. Dopo la fuoriuscita di Umberto Pasquali e Martina De Renzis, infatti, la prima battuta d’arresto si è avuta con le variazioni di bilancio per spese legate alla manutenzione di edifici scolastici e per l’applicazione del Ccnl per dirigenti e segretari. Solo 11 favorevoli e stesso numero di contrari, con due astenuti.
Le due delibere quindi verranno riportate nel prossimo consiglio, previsto per il 28 settembre. Dopodiché, l’attesissimo punto della piscina comunale: questa volta, l’emiciclo ha approvato l’istanza di richiesta di un mutuo da 2,4 milioni all’Istituto per il Credito Sportivo per il rifacimento della vasca esterna: 14 i voti favorevoli, ovvero i superstiti della vecchia maggioranza, più Pasquali, De Renzis e Simone De Vecchis. Sospiro di sollievo: il punto era tra i più delicati e una debacle sulla riqualificazione dell’impianto natatorio sarebbe stata a dir poco tragica. Il copione però non si è ripetuto quando è stata discussa la delibera di aggiornamento del regolamento vigente per la piscina. La modifica più importante riguardava "l’istituzione di una fascia oraria per le attività agonistiche – ha detto l’assessore allo sport Cinzia Campanelli - che nel regolamento vigente non è prevista". L’idea era di destinare sei corsie su otto dalle 13.55 alle 14.50, sempre sei corsie dalle 14.50 alle 15.45 e due corsie dalle 15.45 alle 16.40. Inoltre, al bilancio di fine anno si era pensato di prevedere una tariffazione agevolata, in considerazione del fatto che "per tutte le altre attività è possibile una compresenza dentro una corsia di 10 adulti e 14 bambini – ha aggiunto Campanelli – se si tratta di corsie centrali, e di 14 adulti e 18 bambini su corsie laterali" mentre per il nuoto agonistico questo numero si riduce a 6. Quindi il trattamento economico, per l’amministrazione, andava riequilibrato "cercando di concentrare gli orari degli allenamenti in modo che la preparazione agonistica potesse risultare più omogenea". Questa volta la minoranza non è stata indulgente: "Il regolamento deve essere adeguato nella sua interezza – ha messo in chiaro Annalisa Marchegiani - Il lavoro da fare doveva essere iniziato prima e non senza la condivisione con le associazioni che operano nella piscina. Se il problema sono i costi per le famiglie si poteva pensare anche ad un contributo, magari sulla base dell’Isee, come avviene per quasi tutte le contribuzioni". Riforma respinta con 12 voti contrari, incluso quello di Pasquali.
Giuseppe Di Marco