Pneumologia Covid verso l’addio

Entro giugno dovrebbe essere riconvertita: a quel punto i pazienti positivi dovranno andare a Fermo

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Dovrebbe essere giugno, salvo cambiamenti dettati dalla risalita (improbabile con l’estate) dei contagi, il mese della definitiva riconversione all’ospedale ‘Mazzoni’ della pneumologia da Covid in ‘pulita’. Nel reparto diretto da Vittorio D’Emilio, sono rimasti 9 pazienti positivi, ma quasi ogni giorno si effettuano dimissioni. Dunque, se ne frattempo continuerà il trend che vede un crollo dei ricoveri, l’Area vasta 5 dovrebbe riuscire per giugno a chiudere la pneumo Covid e a riaprire quella ‘pulita’. Di quest’ultima, del resto, c’è bisogno poiché le malattie dell’apparato respiratorio non sono mai andate in vacanza con il Covid-19. Ne è dimostrazione, a tal proposito, le diagnosi di asma e broncopneumopatia cronica ostruttiva (Bpco) che hanno riguardato il 90% dei pazienti che hanno aderito alla due giorni di screening e visite gratuite, organizzate lo scorso fine settimana, negli ambulatori pneumologici del ‘Mazzoni’. A 48 persone è stata effettuata una valutazione pneumologica (con la spirometria) e fisiatrica, e grazie al contributo del medici di medicina generale sono stati selezionati assistiti a rischio per i quali lo screening è risultato dunque molto utile. Inoltre, queste due giornate hanno permesso di snellire le agende relative all’esame spirometrico e alle visite fisiatriche. Tornando comunque ai ricoveri per Covid-19 e alla riconversione dei reparti nell’Area vasta 5, è stato chiuso l’Ot rosso al ‘Mazzoni’, ovvero l’ex Murg adiacente al Pronto soccorso dove vengono ricoverati i pazienti positivi in attesa di sistemazione in reparti Covid. Ieri, infatti, al Pronto soccorso di Ascoli c’era un solo utente contagiato sistemato nella sala Sars. Una volta che sarà chiusa la pneumologia Covid i contagiati dell’Area vasta 5 che necessitano di ospedalizzazione (non in rianimazione), come da piano pandemico regionale dovrebbero essere trasferiti alle malattie infettive del ‘Murri’ di Fermo.

Lorenza Cappelli