Pnrr e progetti Quale visione futura c’è per le Marche?

È naturale che i cittadini comuni si chiedano quali grandi o modesti progetti sono in corso o presentati da comuni singoli o associati, così come dalle province o dai poli categoriali, e in particolare dal governo delle Marche per tutta la regione? Si attende anche il completo progetto organico della Regione Marche e di tutti gli enti pubblici, che sarà presentato al Pnrr per i relativi finanziamenti. La provincia di Fermo, oltre al calzaturiero e moda-cappello ha anche numerose aziende di alto profilo qualitativo, che debbono innovare. Sono, anche se piccole di struttura, in grado di esercitare i loro diritti e sono assistite e coordinate da chi? Associazioni categoriali? O dalla stessa Regione che ha 18 supertecnici consulenti per i progetti Pnrr? Si ricorda che, per l’economia sociale del fermano, il sistema artigiano-industriale è sempre il primo erogatore di ricchezza sociale. Poi ci sono la rivoluzione verde e la transizione ecologica. Per le Marche, come per il Fermano, significa dare assoluta precedenza alla totale bonifica del terreno agricolo produttivo. Poi seguirà la transizione biologica su terreni risanati, a garanzia del sano prodotto, sia fruttifero che verdurifero. Ad oggi non è dato sapere se progetti di così grande importanza, per la salvaguardia della salute dei marchigiani, siano già stati presentati, o siano già in atto, sia da coltivatori singoli o associati, dalle province oppure dalla regione per tutte le categorie dell’agroalimentare. Quanto alla ’transizione ecologica’ sarà opportuno che il governo delle Marche precisi che non si intenda la scellerata copertura con pannelli fotovoltaici di tutte le migliori terre agricole, esposte a sud, ma i tetti di tutti gli stabilimenti aziendali, abitazioni civili e pubbliche, in esercizio o abbandonate da anni. Per finire le infrastrutture per la mobilità. Si ha la sensazione che siano più diretti a viabilità in disuso e a strade ferrate scomparse, non supportate da progetti di fattibilità e di scarso interesse per le aree e i distretti industriali delle Marche. Tecnici ed esperti nazionali sono del parere che il Trenino, Tranvia etc, non hanno un entroterra collinare di significativa bellezza attrattiva, se non ha diversi chilometri ad Ovest di Amandola, ove i trenini non possono arrivare. Sia, tuttavia, consentito concludere con un ulteriore interrogativo, rivolto a partiti, movimenti, Regione e Comuni. Si può sapere quale visione delle Marche si vuole costruire al 2026, quando, tra l’altro, si dovrà iniziare a rimborsare il debito europeo di parte dei 213 miliardi?

Ubaldo Renzi