Poesia, ecco ’L’araldo clandestino’

Un’antologia per lo scrittore . Giorgio Voltattorni.

Poesia, ecco  ’L’araldo  clandestino’

Poesia, ecco ’L’araldo clandestino’

Nuova fatica letteraria di Giorgio Voltattorni. "Alla mia età – dice lo scrittore cuprense – si comincia a fare i conti con il proprio passato. Si tirano le somme di un conto lungo quasi mezzo secolo e che non si chiude mai del tutto e che forse, per quanti tentativi si facciano, neppure riporta". Con questa antologia di poesie scelte, dal titolo "L’Araldo clandestino" composta di 328 pagine corredate con 13 foto insieme ad amici artisti e poeti, Voltattorni traccia un percorso che ha avuto il suo avvio in giovane età, nell’ormai lontano 1975, dopo la sua "fuga" dal seminario dove era andato a "studiare da prete", come allora si diceva. Il volume, che raccoglie quasi integralmente le 5 sillogi che l’autore ha dato alle stampe dal 1980 al 2018, si apre (dopo la prefazione di Filippo Massacci) con la proposta di 9 frammenti finora rimasti inediti, tra cui quella che Voltattorni considera essere la sua prima vera poesia. Da segnalare che le prime 15 copie del libro, a pagina 21, ne contengono la versione manoscritta. Dalle brevi composizioni (enigmatiche e visionarie degli esordi, memori soprattutto della lezione di Lorca e Rimbaud) va gradualmente verso un linguaggio poetico più musicale ed aderente alla realtà quotidiana, dove s’indagano e si restituiscono aspetti della vita, anche minimali, che ai più sfuggono. "Questo deve fare una buona poesia, se non vuole essere un trastullo letterario per pochi addetti – aggiunge Giorgio Voltattorni – Buttare un po’ di luce dentro le cose oscure del mondo. Quando invece molti poeti aggiungono altra oscurità a quella che già c’è ricorrendo ad un vocabolario forbito o addirittura in disuso".