"Polizia, arrivano pochi rinforzi"

Sap all’attacco: "La comunità costretta a pagare l’impoverimento del personale di sicurezza"

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"L’impoverimento del personale di pubblica sicurezza produrrà una contrazione dell’attività della Polizia di Stato e che chi ne subirà le conseguenze peggiori non sarà il solo personale rimasto, sempre più oberato, ma più in generale la comunità tutta sia in termini di servizi al cittadino che di prevenzione e repressione dei reati". E’ l’allarme lanciato dal Sap (Sindacato Autonomo di Polizia) alla luce della notizia che, in base al nuovo piano di potenziamento licenziato dal Ministero dell’Interno, saranno inviati nella provincia di Ascoli "solo quattro dipendenti, di cui uno di nuova nomina nell’ottica di svecchiamento delle Questure con un’età media superiore o uguale a 47 anni". "La notizia è quantomeno preoccupante – commenta il segretario provinciale del Sap Massimiliano D’Eramo – Risulta improbabile definire "piano di rinforzo" un piano che assegna ad una intera provincia solo 4 operatori di pubblica sicurezza, soprattutto se si considera che, a fronte di ciò, l’organico della Polizia di Stato nell’anno 2022 si è ridotto, per pensionamenti o per trasferimento ad altra amministrazione di 18 unità, così come si ridurrà di ulteriori 15 operatori anche nell’anno a venire".

La preoccupazione c’è, anche se il Sap non imputa colpe particolari al Governo appena insediatosi quanto già deciso dal governo uscente né tanto meno al questore al prefetto. "Anzi – prosegue D’Eramo – annoto con piacere il richiamo ultimamente recapitato dal prefetto De Rogatis verso il sindaco di San Benedetto al fine di provvedere ad armare il personale della polizia locale così come già approvato dal comune di Ascoli. E’ evidente che se si vuol mantenere per i cittadini di questa provincia gli standard di sicurezza sin qui avuti, è il tempo che tutti gli "attori" interessati, e non solo le organizzazioni sindacali di categoria, si impegnino a che l’emorragia di poliziotti si fermi facendo pressione affinché sia inviato più personale; così come è tempo che le amministrazioni comunali non rinviino oltre la adozione delle misure sopra descritte che già sono attive in moltissime altre città italiane. Sappiamo che sono dispendiose, ma sono certo – conclude il segretario del Sap – che tutti condividano perfettamente che il mancato investimento sulla sicurezza, sia nazionale che locale, comporterebbe inevitabilmente un costo sociale ed economico nel medio periodo ben più alto da affrontare".

p. erc.