Poliziotti pro Salvini, la Questura di Ascoli apre un'inchiesta

Fotografati in divisa e postati sui social dalla Lega. Il Questore: "Accertare i fatti"

Poliziotti pro Salvini nell'immagine postata su Instagram dal senatore leghista Arrigoni

Poliziotti pro Salvini nell'immagine postata su Instagram dal senatore leghista Arrigoni

Ascoli, 3 febbraio 2019 - Due poliziotti, un uomo e una donna, sono stati fotografati, e l’immagine è poi stata poi postata sui social dal senatore Paolo Arrigoni della Lega, mentre erano nei pressi di un banchetto della raccolta firme a sostegno di Salvini, indagato per il caso Diciotti. Apriti cielo. I due agenti sono stati immortalati in una foto, nella quale si vede uno dei due, la donna, che sta (presumibilmente) firmando la petizione promossa con l’hashtag #salvininonmollare. La foto è stata pubblicata sui social network dal senatore Arrigoni, il quale commentava orgoglioso il fatto che anche i rappresentanti delle forze dell’ordine si schierassero a sostegno del leader della Lega Nord. Ma il problema, e anche grosso, è che due agenti in quel momento erano in servizio, in divisa. 

Il post ha inevitabilmente innescato una serie di commenti, alcuni a sostegno dei poliziotti, altri molto critici verso l’operato dei due agenti e dello stesso parlamentare, accusato di voler strumentalizzare una forza di polizia. Successivamente il senatore ha rimosso il post, poi l’ha ripubblicato con i volti degli agenti oscurati, accompagnandolo con un messaggio per certi versi ancor più imbarazzante. Perché Arrigoni ha spiegato di aver modificato il post per rispetto «a quei due ragazzi» e per il rischio che la foto «venisse strumentalizzata».

Ma il problema (al di là delle considerazioni politiche) è che la legge parla chiaro. «Gli appartenenti alle forze di polizia debbono in ogni circostanza mantenersi al di fuori delle competizioni politiche e non possono assumere comportamenti che compromettano l’assoluta imparzialità delle loro funzioni – si legge all’articolo 81 della legge 181, che disciplina le norme di comportamento politico all’interno dell’ordinamento della pubblica sicurezza –. Agli appartenenti alle forze di polizia è fatto divieto di partecipare in uniforme, anche se fuori servizio, a riunioni e manifestazioni di partiti, associazioni e organizzazioni politiche o sindacali. È fatto altresì divieto di svolgere propaganda a favore o contro partiti, associazioni, organizzazioni politiche o candidati ad elezioni». 

Il questore Luigi De Angelis, da noi contattato, ci va comunque cauto. «Per prima cosa bisogna accertare il fatto – spiega –. C’è una foto che ritrae una nostra dipendente mentre firma qualcosa sul banchetto della Lega. Ma non sappiamo realmente cosa stia firmando. Qualora dovesse riscontrarsi un comportamento non conforme a quanto previsto dal regolamento, scatteranno i provvedimenti del caso, che, comunque, sarebbero soltanto amministrativi». 

Va chiarito che anche i membri delle forze dell’ordine possono svolgere tranquillamente attività politica, con incarichi anche amministrativi. Ma in questi casi la legge specifica che «gli appartenenti alle forze di polizia candidati ad elezioni politiche o amministrative sono posti in aspettativa speciale con assegni dal momento della accettazione della candidatura per la durata della campagna elettorale e possono svolgere attività politica e di propaganda, al di fuori dell’ambito dei rispettivi uffici e in abito civile». La questura ascolana intanto ha comunicato di aver «aperto un’inchiesta amministrativa per l’accertamento dei fatti».   

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