Pongetti presenta ’Non solo un gioco Le Marche nel calcio’

È il gioco più popolare al mondo, quello più praticato, amato e discusso, ma in un tempo come quello attuale non è, né potrebbe mai essere, soltanto un gioco. E non soltanto per i grandi interessi economici che gli girano attorno, ma anche per come è vissuto da chi lo pratica, da chi lo guarda e soprattutto da chi lo tifa, anche in una piccola regione come le Marche. Partendo da queste premesse è nato ‘Non solo un gioco. Le Marche del calcio’, l’ultima monografia del giornalista de ‘Il Resto del Carlino’ e ricercatore storico Andrea Pongetti che domani, alle 18, lo presenterà alla libreria Rinascita. Dalle prime partite giocate in campi polverosi, con maglie sbiadite e scarpe rattoppate, ai gol del senigalliese Renato Cesarini, l’unico calciatore diventato un modo di dire, all’ultimo minuto con la maglia azzurra e la Juventus, alla celebre aggressione all’arbitro Vannini durante un infuocato Anconitana-Pisa al Dorico nel secondo dopoguerra, ai tanti infernali derby provinciali fino ai successi di Ascoli, Ancona e Samb negli anni Ottanta e Novanta e alle difficoltà, soprattutto economiche, di oggi. C’è tutto questo, ma anche molto altro nelle 168 pagine del libro, edito dalla casa editrice ‘Il lavoro editoriale’. In copertina un’icona del calcio marchigiano e nazionale: il mitico presidente Costantino Rozzi che portò l’Ascoli Calcio in serie A e la città alla ribalta nazionale."‘Per tutto il Novecento e fino ad oggi le Marche, pur percepite come regione periferica, sono state terra di sport e di calcio, ritagliandosi come in pochi altri campi un ruolo di primo piano e suscitando l’interesse e la partecipazione di migliaia di persone" dice l’autore.