Post sui social, querela dal sindaco

Porrà, primo cittadino di Montefiore, e le frasi di un sambenedettese su fondi da 400mila euro al Comune

Qual è il confine fra la critica politica e la diffamazione? A questa domanda deve dare una risposta il giudice del tribunale di Ascoli Barbara Bondi Ciutti davanti al quale è imputato Riccardo Morelli, 41 anni di San Benedetto, che deve rispondere del reato di diffamazione a seguito della querela presentata contro di lui dal sindaco di Montefiore Lucio Porrà e contestualmente dall’amministrazione comunale stessa. Considerazioni pubblicate sulla pagina Facebook di Morelli, molto attivo politicamente, che Porrà ha ritenuto "pesantemente denigratorie" e come lui la Procura di Ascoli che ha fatto finire sotto processo il 41enne sambenedettese difeso dall’avvocato Rita Occhiochiuso che invece sostiene che tutto è rimasto confinato nella mera critica politica.

Tutto ha origine da un procedimento avviato dalla Corte dei Conti nei confronti del comune di Montefiore, concluso a marzo 2020 deliberando che l’amministrazione comunale aveva tenuto un comportamento prudente e corretto. Un pronunciamento riferito ad un introito di 400.000 euro avuto dal Comune negli anni precedenti il 2019 a fronte del quale il Comune aveva prudenzialmente accantonato il più alto importo di 900.000 euro. Da tenere conto – ha sottolineato Porrà nella querela – che gli introiti e la gestione dell’ufficio tributi sino a marzo 2019 non erano stati gestiti dal Comune di Montefiore, ma dall’Unione dei Comuni della Valdaso, dalla quale il Comune è poi uscito a metà dello stesso anno. Qui entra in gioco Morelli che ha pubblicato sulla sua pagina Facebook una serie di commenti, finiti all’attenzione della magistratura. Il tema erano i 900.000 euro. "Agli amministratori pubblici consiglio di bere con moderazione; la difficoltà di articolare un discorso logico è considerato indizio di stato di ebrezza". E ancora: "E’ giusto che percepiscano un congruo appannaggio, che li induca ad astenersi dal ricercare altre forme di sostentamento", "un popolo che elegge corrotti, impostori, ladri traditori, non è una vittima, è complice". "Li ho contati, corrispondono precisamente a 916.673 euro", "si consiglia di avere le mani pulite prima di toccare i soldi, specialmente se pubblici", "è molto abile, del resto fa questo mestiere da 40 anni e ci campa". Frasi che il sindaco non ha gradito ed ha per questo denunciato Morelli, ora sotto processo.

Peppe Ercoli