GIUSEPPE ERCOLI
Cronaca

Presunto scafista chiede rito alternativo

L’egiziano vorrebbe un patteggiamento o un processo in abbreviato . .

L’egiziano vorrebbe un patteggiamento o un processo in abbreviato . .

L’egiziano vorrebbe un patteggiamento o un processo in abbreviato . .

Ha chiesto di essere processato con rito alternativo (processo in abbreviato o patteggiamento) Bassem Fathy Arafat Abedellah, 50 anni egiziano, arrestato a Monteprandone a febbraio 2024 a seguito di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per reati in materia di immigrazione clandestina, avendo svolto il ruolo di "skypper-scafista" in uno dei tanti sbarchi di immigrati che cercano fortuna in Italia. Nei suoi confronti la Procura distrettuale antimafia ha chiesto il rinvio a giudizio. Al cittadino libico, difeso dall’avvocato Simone Matraxia, è contestato il reato di favoreggiamento all’immigrazione clandestina, per aver trasportato molteplici migranti, in mare aperto fino ai soccorsi della motonave dell’ONG, con l’aggravante dell’esposizione a pericolo per la vita di numerose persone, trasportate a bordo di un’imbarcazione priva di ogni necessaria dotazione di sicurezza, del tutto inadeguata in relazione al numero di persone trasportate.

L’uomo è accusato di aver condotto il 13 febbraio 2023 un barcone di 8 metri con 48 migranti a bordo, tra cui minorenni, nel tratto di mare fra la costa della Libia (nei pressi di Ez Zauia) e il punto dove è avvenuto il soccorso da parte della motonave Geo Barens, dell’organizzazione non governativa Medici Senza Frontiere che sbarcarono le persone nel porto di Ancona. Ottenuti documenti provvisori, Bassem Fathy Arafat Abedellah si era stabilito a Monteprandone e ha lavorato come stagionale sulla costa sambenedettese e infine assunto a tempo determinato in un ristorante.

P. Erc.