
Processo d’Appello per Wick Pugno duro della Procura : "Deve scontare l’ergastolo"
"Deve scontare l’ergastolo per le morti causate, per i tentati omicidi e per le lesioni causate". E’ stata dura la requisitoria del procuratore generale Roberto Rossi nell’udienza di ieri del processo d’appello per le morti sospette alla Rsa di Offida per le quali Leopoldo Wick in primo grado è stato condannato all’ergastolo. Il processo riguarda le morti sospette alla Rsa di Offida risalenti al periodo tra gennaio 2017 e febbraio 2019 e scaturisce dal ricorso fatto praticamente da tutte le parti interessate alla drammatica vicenda. Lo ha fatto la difesa dell’infermiere ascolano relativamente alla condanna per sette omicidi contestati. Ha fatto ricorso la Procura di Ascoli non soddisfatta che Wick sia stato assolto per un altro caso di omicidio e per i quattro tentativi di omicidio che aveva contestato a Wick. A questo ricorso si sono agganciati gli avvocati delle parti civili che non accettano l’assoluzione di Wick per i rispettivi casi. L’1 giugno 2022 la Corte d’Assise di Macerata aveva ritenuto Wick colpevole di 7 degli 8 casi di omicidio e di uno dei 4 casi di tentato omicidio contestati a seguito delle indagini della Procura di Ascoli, stabilendo una provvisionale per le parti civili, col risarcimento vero e proprio da stabilire in separata sede. Disposto anche l’isolamento diurno a carico dell’infermiere. Wick era stato assolto per un caso di omicidio e per i restanti 3 di tentato omicidio. Il procuratore Rossi, facendo proprio l’impianto accusatorio della Procura di Ascoli ieri ha chiesto la condanna all’ergastolo per Leopoldo Wick per tutti i casi che gli sono contestati, compresi quelli per cui in primo grado è stato assolto: in riferimento a questi ultimi, per due casi la Procura di Ascoli ha insistito con l’accusa di tentato omicidio, per uno ha invece ipotizzato le lesioni aggravate.
L’attenzione si sposta ora al 25 ottobre, data in cui prenderanno la parola prima i legali del responsabile civile, l’Ast delle Marche, che gestisce la struttura di Offida; in primo grado l’Ast è stata chiamata a sborsare circa 800 mila euro, fra provvisionale e spese legali alle parti civili dei casi per cui Wick è stato riconosciuto colpevole. Poi sarà la volta della difesa sostenuta dagli avvocati Francesco Voltattorni, Tommaso Pietropaolo e Luca Filipponi. Sosterranno che non c’è il movente, che non ci sono prove della colpevolezza, che nemmeno la perizia ha portato alla piena responsabilità dell’infermiere e che è stata lesa la catena di conservazione dei reperti, per questo motivo -a loro dire- inutilizzabili.
Peppe Ercoli