Per approfondire:
San Benedetto (Ascoli), 7 marzo 2022 -"La guerra arriva anche da noi con i profughi – scrive la Caritas diocesana di San Benedetto –. Si tratta soprattutto di parenti e amici di tanti ucraini residenti nel territorio. Sabato mattina due donne e tre ragazzi si sono presentati davanti alla porta della Caritas. Una donna ucraina che abita a San Benedetto e 4 persone fuggite dalla guerra. La signora racconta di averli ospitati nel suo piccolo appartamento, ma chiede un sostegno per il cibo e tutto il resto. Provvediamo ai pasti e prepariamo dei viveri. Sul volto della signora più giovane, appena arrivata, notiamo delle lacrime. Intanto prendiamo la telefonata di un signore, ha la badante del papà ucraina e chiede aiuto perché sta arrivando una mamma con cinque bambini. In questi giorni stiamo registrando le disponibilità ad accogliere date da alcune famiglie". Per quanto riguarda l’accoglienza è importante il raccordo con le istituzioni, vale a dire la Prefettura, per quanto la registrazione di ogni singolo cittadino ucraino proveniente dai territori bellici e la Asl per lo screening sanitario e il rilascio della certificazione idonea ad ottenere l’assistenza sanitaria. Vale ricordare che, secondo le statistiche solo il 30% degli ucraini si è sottoposto alla vaccinazione. "Abbiamo almeno tre casi di nuclei familiari che stanno per ricongiungersi a San Benedetto – spiega don Gianni Croci direttore della Caritas di San Benedetto –. L’ultimo riguarda l’arrivo di una mamma con la suocera e 3 bambini. Sarà un’emergenza destinata a durare a lungo. Nei prossimi giorni ipotizziamo che i casi di accoglienza possano essere molti di più. In queste ore siamo impegnati a raccogliere le disponibilità delle persone che vogliono accogliere persone ucraine attraverso il coordinamento con Prefettura e ASL". Intanto è stata organizzata dalla Consulta laicale una veglia di preghiera che sarà ...
© Riproduzione riservata