’ProMarche’, il caso torna in Consiglio

Il consiglio comunale discute il rifiuto della proposta di impianto di stoccaggio di ortaggi surgelati da parte di ProMarche. La società ha presentato ricorso al Tar per l'annullamento della delibera. La bocciatura ha portato alle dimissioni dell'assessore all'urbanistica. La questione rimane aperta.

’ProMarche’, il caso torna in Consiglio

L’ad di ProMarche, Oreste Aquilone

La questione ProMarche torna in consiglio comunale. Ieri mattina è stata convocata una seduta urgente in assise per un unico punto all’ordine del giorno: il "richiamo ai contenuti ed argomenti del dibattito consiliare della seduta del 15 giugno 2024 ed effetti convalidanti". Con la delibera in questione – la 108 – il consiglio non ha approvato la proposta di realizzazione di un impianto automatico di stoccaggio a bassa temperatura e movimentazione informatizzata di ortaggi surgelati in via Pomezia, avanzata dalla società cooperativa, che ne aveva fatto richiesta nel giugno 2023. Data la bocciatura, ProMarche ha deciso di presentare ricorso al Tar per l’annullamento della delibera, non avendo ravvisato la motivazione alla base di tale scelta. Nel consiglio del 15 giugno, ben 19 membri dell’emiciclo, fra maggioranza e minoranza, votarono a sfavore. Solo in 5 espressero una posizione opposta, ovvero il sindaco Antonio Spazzafumo e i consiglieri Umberto Pasquali, Martina De Renzis, Giselda Mancaniello e Barbara De Ascaniis. Contrario, invece, tutto il blocco di Libera (Stefano Gaetani, Gino Micozzi e Sabrina Merli) nonché Centro Civico Popolare (Eldo Fanini, Fabrizio Capriotti, Elena Piunti e Domenico Novelli). La delibera era stata illustrata dall’allora assessore all’urbanistica Bruno Gabrielli e la bocciatura da parte della sua lista di provenienza suonò come una sfiducia nei suoi confronti. E dopo poco più di un mese, infatti, Spazzafumo ha revocato le sue deleghe. Se la questione delle dinamiche di maggioranza appare chiusa quella di ProMarche non lo è affatto, e a dimostrazione di ciò sta proprio la convocazione del consiglio in urgenza.

g.d.m.