
Oreste Aquilone
Colpo di scena nella vicenda ProMarche. Il Tar Marche capovolge quanto deciso nei passati capitoli del caso, accogliendo l’altro ricorso, questa volta presentato a novembre. Ricorso con cui la cooperativa aveva chiesto l’annullamento della delibera consiliare in forza della quale il comune sambenedettese aveva voluto specificare le motivazioni per il rigetto della proposta di variante. Il tribunale amministrativo marchigiano ha dato ragione alla società, dando al consiglio 45 giorni di tempo per tornare sull’argomento. In caso contrario, ci penserà un commissario. Un esito opposto a quanto deciso sempre dal Tar a ottobre – che aveva giudicato il ricorso ‘improcedibile’ – e poi dal Consiglio di Stato, che aveva specificato come la delibera di settembre, rispetto a quella di giugno – con cui era stata rifiutata la proposta – risultasse ‘di convalida’ rispetto alla precedente. Questa volta il Tar è entrato nel merito della questione, fornendo alcune considerazioni difficili da equivocare. Intanto, il collegio rimarca come "la motivazione riferita all’incompatibilità di qualsiasi variante singolare con il nuovo prg in itinere non è da sola sufficiente nel caso di specie a giustificare la decisione qui avversata". Inoltre "l’intervento di Promarche – si legge nella sentenza – obbedisce anche ad uno dei criteri ispiratori del prg in itinere, ossia la riduzione del consumo di suolo (l’impianto di stoccaggio, infatti, presenta un’altezza notevole proprio perché il proponente ha deciso di ridurre la superficie del nuovo capannone)".
In sostanza, l’esito della conferenza dei servizi non avrebbe in alcun modo limitato il potere discrezionale del consiglio, che avrebbe avuto facoltà di esprimere l’eventuale diniego fornendo, però, una "motivazione rafforzata" frutto di una "valutazione comparativa" dei pro e dei contro. Entro un mese e mezzo il consiglio ha l’obbligo di "rideterminarsi sulla variante". Trascorso il termine, la questione diventerà competenza di un commissario ad acta. "Abbiamo accolto con grande soddisfazione la sentenza del Tar che, di fatto, ci permette di chiedere all’amministrazione comunale di rivalutare il progetto presentato" commenta l’ad di ProMarche Oreste Aquilone.
Giuseppe Di Marco