"Pronto Soccorso, operatori allo stremo"

L’Usb attacca: "Già in difficoltà per mancanza di personale, devono alternarsi tra percorso pulito e assitenza dei pazienti Covid ricoverati"

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"Gli operatori sanitari del Pronto soccorso, già in difficoltà per mancanza di personale, devono continuamente alternarsi tra il percorso pulito e l’osservazione temporanea per assistere i pazienti Covid ricoverati. Si è arrivati a 11 degenti positivi insieme". Queste le parole dei rappresentanti dell’Unione sindacale di base dell’Area vasta 5 in merito alla difficile situazione del Pronto soccorso dell’ospedale ‘Mazzoni’ dove, ad una domanda sempre più alta di assistenza non corrisponde un organico che sia messo nelle condizioni, per numero, di soddisfarla adeguatamente. Il Pronto soccorso di Ascoli oltre agli accessi cosiddetti ‘puliti’ (da parte di pazienti no Covid), gestisce anche la medicina d’urgenza al terzo piano del nosocomio e l’Ot rosso (ex Murg) dove vengono appoggiati i positivi bisognosi di ospedalizzazione in attesa di ricovero in reparti Covid. In realtà, come più volte denunciato dagli operatori e dai sindacati, essendo un’osservazione temporanea i degenti dovrebbero rimanerci al massimo per 48 ore, ma non sempre è così generando un carico di lavoro tale da non risultare sufficiente il personale in dotazione al Pronto soccorso. "Gli operatori sanitari di questa unità operativa – scrive l’Usb in una nota indirizzata ai vertici dell’Asur e dell’Area vasta 5 – sono alle prese con un numero piuttosto alto di pazienti positivi al Covid i quali, in attesa di essere ricoverati presso i reparti predisposti, vengono, come soluzione di emergenza, temporaneamente ricoverati in Ot rosso dove non dovrebbero rimanere per più di 48 ore, ma dove molto spesso rimangono anche 3 o 4 giorni almeno, perché non vi sono posti letto altrove. Al Pronto soccorso di Ascoli la situazione è al limite e pone i sanitari a rischio, sia per la loro salute, sia di eventi avversi riguardo la propria responsabilità professionale. Chiediamo che l’Ot rosso, in caso di pazienti Covid da assistere, venga dotato di personale sanitario dedicato".

Sulla questione è intervenuto anche il segretario provinciale del Pd, Francesco Ameli: "La grave carenza organizzativa perpetuata dalla Regione sull’Area vasta 5 – dice – ha portato addirittura alla chiusura di una delle due sale del Pronto soccorso per mancanza di personale infermieristico. Quando la giunta Acquaroli e gli assessori regionali ascolani sceglieranno di provvedere immediatamente all’assunzione di altri infermieri così da poter far fronte almeno alle emergenze?".

Lorenza Cappelli