
Le immagini e le prove nell'erba per la verità sul misterioso puma. Per l'ecologo Andrea Bonifazi potrebbe trattarsi di un grosso gatto
Ascoli Piceno, 25 giugno 2025 – Il mistero del puma che vaga non troppo distante dalla città di Ascoli, nelle recenti settimane ha destato particolare preoccupazione tra i residenti delle zone di Mozzano, Casamurana e Venarotta, per la precisione Galligiano. A svelare il rebus del feroce animale che terrorizza i residenti di questi territori ci prova il dottor Andrea Bonifazi, ecologo e divulgatore scientifico titolare della pagina Facebook ‘Scienze Naturali’.
Che idea si è fatto di questa storia?
“Partiamo da un presupposto ben preciso. Non voglio assolutamente mettere in dubbio la buona fede di chi ha fatto le segnalazioni di avvistamento, ma siamo nel 2025 e oggi tutti abbiamo tra le mani degli strumenti che consentono di poter fare delle foto e dei video di buona risoluzione. In questo caso specifico invece non c’è stata neanche una foto decente di questo fantomatico puma e credo che sia assurdo. Se le prove raccolte sono quelle che abbiamo visto posso tranquillamente affermare che in quei 2-3 scatti e video non c’è nessun puma, ma parliamo di gatti”.
Da cosa è possibile dedurlo?
“Nessun esperto intervenuto ha mai affermato che si possa parlare di un puma, al massimo si è detto di un presunto felino selvatico. Tra l’altro tutte le segnalazioni sono poi state diffuse secondo un comune passaparola. Spesso quando tra le persone si diffonde un timore determinato, poi la testa delle persone va ad immaginare cose che in realtà non esistono. Le tracce lasciate poi in giro dall’animale sono inequivocabili. La scienza invece si basa su prove ben precise e non su parole”.
Quali sono i caratteri che permettono di riconoscere un puma?
“Il puma è un animale presente in America settentrionale, centrale e meridionale. Quindi risulta abituato a vagare in ambienti similari. Hanno una buona capacità di adattamento e potrebbero ambientarsi senza problemi al territorio delle Marche. Ma per sciogliere il rebus basta semplicemente analizzare la struttura fisica dell’animale, il portamento e il modo di camminare che non sono sicuramente quelli di un puma. La punta della coda di un puma è nera, non bianca come nelle foto e nei video che si vedono. Inizialmente si parlava di una leonessa, poi di un caracal e infine di un puma. Direi che si è fatta anche molta confusione”.
Come spiega allora le segnalazioni effettuate?
“Guarda caso sempre in questo periodo dell’anno spuntano avvistamenti o segnalazioni di animali selvatici come pantere o puma. Non è la prima volta che ciò accade. Spesso sono proprio i cacciatori di funghi a creare casi del genere per allontanare estranei o visitatori dalla possibilità di frequentare i boschi e avere quindi la possibilità di raccoglierli. Così da diminuire la loro possibilità di accrescere il raccolto. Questo ragionamento ha la sua parvenza di logicità”.
Nel 2019 in Francia fu catturata una vera pantera, ricorda casi simili in Italia?
“L’ultimo vero avvisamento è quello avvenuto a Ladispoli due anni fa dove un leone era fuggito dal circo. Tempo alcune ore poi è stato catturato senza problemi. E in quel caso le foto e i video raccolti dalla gente erano inequivocabili. Nel caso avvenuto ad Ascoli la situazione e gli elementi sono completamente differenti. Io in questo caso di dubbi non ne ho, per me è un gatto. Cito il video dove lo si vede camminare su un tronco. Chi lo ha registrato sa dove si trova e potrebbe andare a misurare la dimensione di quel tronco per poi fare la proporzione con l’animale. Il discorso sarebbe semplicissimo, ma nessuno lo fa”.
Cosa sente di dire agli abitanti del posto?
“Non mi permetto di mettere in discussione l’operato di nessuno, né il parere delle persone che dicono di averlo visto, ma sarei andato più cauto. Di prove in realtà non ce ne sono. Davanti a questi casi è importante non farsi trasportare dalla psicosi che in questo caso ha generato una figura diversa dagli ormai famosi gatti ascolani”.