’Push’ O ver’, enti e imprese insieme per una ricostruzione "testata"

Il progetto serve a provare sul campo i benefici delle tecniche usate sugli edifici in muratura. Il sindaco Fioravanti: "Importante andare veloci ma anche prepararsi per i possibili eventi futuri"

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La volontà è quella di non fermarsi alla simulazione numerica dell’analisi di spinta, meglio nota come pushover, ma di vedere e toccare con mano gli esiti di quella stessa simulazione. Ieri mattina all’auditorium Neroni di rua del Cassero è andata in scena la mattinata allestita dall’ordine degli ingegneri di Ascoli e interamente dedicata a ‘Push ‘O Ver’, progetto di ricerca svolto all’interno del territorio e finalizzato a testare sul campo i benefici delle tecniche impiegate per il miglioramento sismico di edifici in muratura. "Il tema della ricostruzione è molto importante – commenta il sindaco Marco Fioravanti -. A volte in questo mondo frenetico è necessario fermarci e ragionare non soltanto sui numeri. È vero che stiamo andando veloci per cercare di ricostruire edifici pubblici e privati prima possibile, ma allo stesso tempo dobbiamo anche cercare di prevenire le conseguenze di eventuali terremoti futuri. Sperando chiaramente che non ce ne siano più. Ragionando in questi termini ecco quindi che simulare le prove di carico diventa estremamente importante. Risulta essere necessario mettersi in rete non solo per la ricostruzione fisica. Il momento di incontro di questa mattinata è molto prezioso. Stiamo lavorando molto con l’ordine degli ingegneri. Il grande rischio è quello di avere tanti soldi e materiali da utilizzare, ma di ritrovarci poi con case nuove e vuote".

La realizzazione di questo interessante progetto è stato reso possibile grazie ad un’ampia collaborazione. Su tutti spicca il contributo fornito dall’impresa edile Gaspari Gabriele che attraverso il proprio sostegno economico ha permesso di applicare questo criterio matematico alla realtà. "Pensiamo da tempo ad un parallelo tra recupero e medicina – spiega l’architetto Yuri Gaspari -. Se una cosa è stata sempre fatta in un determinato modo non per forza dobbiamo continuare ad accettarla. Credo fermamente invece che occorra cercare di guardare anche al di là. Due anni fa sotto pandemia abbiamo deciso di sposare questa difficile iniziativa perché volevamo essere sicuri che le cure fornite ai nostri clienti fossero realmente efficaci. Ringraziamo i partner con i quali abbiamo potuto unire le forze". Alla nota azienda ascolana sono andati ad unirsi i supporti offerti dalle università Unicam, Sapienza e Federico II, nonché quello di Enea, Di Emidio progetti Srl, Doing ingegneria Srl, Eas ingegneria. "Sono qui per rappresentare l’Unicam che è stata coinvolta in questo interessantissimo progetto – sostiene il rettore vicario Graziano Leoni -. Nell’intera regione Marche oggi un progetto del genere, nato e sviluppato in questo modo, sinceramente non lo conosco. Quindi non possiamo che fare i complimenti a tutti coloro che hanno lavorato e si sono prodigati per la migliore riuscita".

Massimiliano Mariotti