Quaresima per ritrovare noi stessi

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Gianpiero

Palmieri*

Abbiamo quaranta giorni di tempo. O. più esattamente, ci viene regalato un tempo di quaranta giorni per ritrovare noi stessi e riscoprire ancora una volta la nostra identità di figli di Dio. A questo serve l’itinerario spirituale della quaresima. Non si tratta di metterci alla prova per vedere se siamo capaci di formulare propositi in maniera credibile o di fare piccoli sacrifici. E’ il Signore che passa e dice a ciascuno di noi: ‘ti dono un tempo per riscoprire chi sei’. Quando ci allontaniamo dalla Parola di Dio, ecco che finiamo spesso per diventare i giudici più inflessibili di noi stessi, oppure ci appiattiamo sulla superficie della vita, preoccupati solo di come gli altri ci vedono. Il cammino sinodale di quest’anno ci aiuta a vivere la quaresima in modo diverso. È l’ascolto per discernere la voce dello Spirito il centro del cammino: ascoltare la Parola, ascoltarci tra noi, ascoltare tutti. Ascoltare è il primo passo da compiere per convertirsi. Potremo riscoprire che la preghiera non consiste nel ‘parlare a Dio’, ma nell’ascoltare la sua Parola. L’itinerario quaresimale offre nei giorni feriali, ma soprattutto nelle domeniche, una selezione sapiente di brani della Scrittura, collegando la prima lettura con il Vangelo. Il digiuno, invece, non consisterà solo nella rinuncia al cibo ma nello smettere di ascoltare solo noi stessi e le parole che ascoltiamo sempre, per aprirci all’ascolto di altri. Man mano che potremo ricominciare ad incontrarci senza distanze e senza mascherine, facciamo in modo che lo smascheramento sia un atto profondo: scoprire la bellezza del nostro volto e del volto degli altri, riflesso del volto luminoso del Crocifisso risorto.

*vescovo di Ascoli