"Quelle barriere architettoniche ci bloccano"

Zazzetti della Meridiana e il paradosso dei mezzi: "Sui bus ci sono le pedane, nelle fermate no"

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In questa calda estate c’è anche chi è rimasto a casa. E non certo per scelta, anzi. È il caso di tanti cittadini con disabilità per i quali, secondo Roberto Zazzetti – presidente delle associazioni La Meridiana e Paraplegici delle Marche e vicepresidente della Consulta regionale – barriere architettoniche e scarsa sensibilità all’inclusione rappresentano ancora oggi un ostacolo insormontabile nella vita quotidiana, villeggiatura compresa, nonostante nei giorni scorsi la Regione abbia messo a disposizione oltre 4,2 milioni di euro per l’acquisto di abbonamenti a tariffe agevolate.

"Il trasporto pubblico locale prevede una scontistica dedicata a persone con disabilità – ricorda Zazzetti–- ma di cui è impossibile usufruire. Grazie a una direttiva europea gli autobus sono dotati di una pedana per agevolare la salita a bordo, ma a terra mancano le piazzole attrezzate in grado di garantire il servizio. Inoltre, da 8 anni la Start ha in dotazione un autobus da 5 posti per il trasporto dei disabili - principalmente turisti provenienti da Roma - ma non viene sfruttato a dovere in quanto manca un call center che recepisca le esigenze degli utenti e che organizzi le trasferte programmate dei turisti con disabilità". Trasporto su gomma a parte, anche i treni riservano brutte sorprese a chi voglia spostarsi per visitare le bellezze del nostro Paese. "È stato stilato un cronoprogramma per l’abbattimento delle barriere architettoniche nelle Marche - prosegue Roberto - e nel 2022 avrebbero dovuto iniziare i lavori a San Benedetto per la realizzazione di un ascensore che consentisse di attraversare i binari in sicurezza. Ad oggi però la situazione non si è ancora sbloccata, impedendo di fatto l’accesso al turismo alle persone con disabilità nelle Marche".

Altri casi spinosi riguardano anche l’accessibilità ai marciapiedi e lo spostamento in città, temi delicati e quanto mai attuali che interessano da vicino non solo turisti e residenti con disabilità, ma l’intera cittadinanza. "Accade spesso che i progettisti dei comuni lascino qualche centimetro in più tra il livello della strada e quello delle rampe di accesso ai marciapiedi in previsione di un futuro nuovo asfalto, con tutte le conseguenze del caso. Negli ultimi 4 anni, inoltre, non è stata realizzata nessuna striscia pedonale in corrispondenza delle rampe, che oltretutto sono spesso caratterizzate da buche, gradini e canaline che in più di un’occasione hanno messo in difficoltà i nostri soci". Eloquenti, agli occhi di Zazzetti, i casi di viale Benedetto Croce e viale Marconi, dove i cantieri costringono persone con disabilità, ma anche anziani, mamme e bambini a sporgersi pericolosamente in strada per evitare i cantieri. A due passi dalla sede di rua Miliani, poi, c’è da fare i conti con le velocità folli delle auto che sfrecciano in via Pretoriana. Disabilità o meno, si tratta pur sempre di sicurezza, un bene di tutti.

Federico Ameli