Violenza su ragazzina disabile, altri 2 rischiano il processo

Nei guai un ascolano e un teramano

Violenza sessuale (Foto germogli)

Violenza sessuale (Foto germogli)

Ascoli, 14 giugno 2017 - Dopo l'invio dell’avviso di chiusura delle indagini, la Procura di Ascoli si avvia a trarre le conclusioni dell’inchiesta riguardante una ragazza ascolana disabile oggetto di attenzioni a sfondo sessuale. Per altri due casi che precedentemente hanno riguardato la giovane, all’epoca minorenne, sono già arrivate tre condanne, una definitiva e due in primo grado. Quello di cui parliamo è il terzo caso e vede coinvolti altri due uomini, un teramano di 43 anni e un ascolano di 37 anni residente in Abruzzo, assistiti dagli avvocati Simone Matraxia e Emanuele Pucci. Questo terzo, presunto, caso di violenza sessuale è emerso durante un’audizione protetta della giovane nell’ambito delle indagini sfociate nel secondo processo. Il contesto in cui sarebbero avvenuti i fatti riguarda anche in questo caso il mondo delle feste, del karaoke: un ambiente che la ragazzina frequentava assiduamente, appassionata di canto e ballo. In queste occasioni ha conosciuto i due uomini che avrebbero approfittato di lei. Secondo l’accusa il teramano avrebbe compiuto atti sessuali con la giovane disabile nel periodo fra giugno e luglio 2015. L’ascolano è accusato di aver abusato sessualmente di lei nel 2014. Il racconto della ragazza è stato evidentemente ritenuto credibile dal sostituto procuratore Umberto Monti titolare di tutte e tre le inchieste che hanno riguardato la ragazzina ascolana. Ed è nell’indagare sul secondo caso che la giovane ha raccontato queste altre storie a sfondo sessuale che avrebbe avuto con gli uomini oggi finiti sotto inchiesta per violenza sessuale su minorenne, reato che avrebbero commesso approfittando della sua inferiorità psichica. 

Contro i due indagati ci sono ‘solo’ le parole della ragazza che riferisce di incontri fugaci. A differenza degli altri due casi, in questo non vi è la presenza di scambi di foto a sfondo erotico coi telefonini attraverso WhatsApp. Per cui al momento non è scontata la richiesta di rinvio a giudizio. Nel processo terminato recentemente per violenza sessuale e detenzione di materiale pornografico erano imputati un uomo di 51 anni e di uno di 62. Uno è stato condannato a 4 anni e l’altro a 3 anni e 4 mesi. Entrambi faranno certamente ricorso in Appello. È invece definitiva la condanna a due anni e mezzo per un ascolano, anche lui accusato di violenza sessuale e detenzione di materiale pornografico scambiato con la ragazzina. Peppe Ercoli