
Spunta come un fungo un’antenna in località Pescolla, nel bel mezzo della campagna di Castorano, ed esplode la protesta dei residenti, che puntano il dito non solo sulla nocività dell’impianto, ma anche sull’impatto ambientale. I residenti giovedì sera hanno organizzato un incontro a cui hanno partecipato anche il sindaco Graziano Fanesi e gli amministratori per manifestare le loro proteste e le preoccupazioni. Il gestore telefonico Iliad ha installato un’antenna per la telefonia mobile tra le verdi colline di Castorano, a pochi metri dal piccolo agglomerato di abitazioni di Pescolla, a due mesi dall’approvazione del piano antenne comunale, sorprendendo tutti e lasciando l’amaro in bocca. L’allestimento del cantiere ha suscitato tra i residenti grande preoccupazione, ma anche indignazione per come la compagnia e il proprietario dell’area abbiano gestito la vicenda. Indignazione che si è trasformata in rabbia quando hanno issato l’imponente traliccio. "Contestiamo nel metodo e nel merito come si è svolta la posa del traliccio. Innanzitutto – spiegano i cittadini – la decisione ci è piombata addosso senza nessuno ci avesse informato. Chi sono questi signori che non tengono conto della bellezza dei nostri territori distruggendoli? Queste cose vanno discusse tutti insieme, perché il paesaggio è un bene tutelata dalla Costituzione italiana ed è di tutti". Per ovviare all’antenna è stato sistemato a ridosso un finto albero, ma l’impatto è evidente.
Chi protesta lamenta il fatto che nessuno fosse al corrente che di lì a poco si sarebbero trovati una torre di diversi metri di altezza e di grande impatto: "Ci chiediamo per quale motivo è stato autorizzato questo intervento, non potevano installarla lontano dalle case?". Il sindaco Graziano Fanesi sottolinea che il Comune non era a conoscenza del provvedimento. "Premesso – dichiara il primo cittadino –_ che tutto è stato fatto senza il coinvolgimento del Comune, che nel frattempo ha approvato un piano antenne con un indirizzo preciso: realizzare questi impianti in zone dove non siano di grande impatto, ma soprattutto lontano dalle zone abitate. Tutti abbiamo un telefonino in tasca, quindi sappiamo che c’è bisogno anche di antenne, ma sarebbe stato più utile che la società e il privato avessero coinvolto anche noi in questa decisione, piuttosto che farcela subire. Ieri sera i cittadini hanno promosso una riunione durante la quale è stato posto l’accento su diversi aspetti: tra le prescrizioni i cittadini chiedono un monitoraggio continuo delle emissioni da parte degli enti preposti. Abbiamo messo a punto un piano antenne che tenga conto di tanti aspetti, purtroppo questo contratto ci ha preceduto".
Maria Grazia Lappa
