Potranno dire la loro versione questa mattina le tre persone arrestate venerdì scorso per la rapina a casa dell’imprenditore ascolano Maurizio Borgioni avvenuta il 27 aprile. Sono infatti in programma gli interrogatori di garanzia che avverranno in videoconferenza tra il tribunale di Ascoli e gli istituti di pena dove i tre sono stati rinchiusi. Difesa dall’avvocato Stefano Chiodini, dal carcere femminile di Teramo si collegherà la moglie (in fase di separazione) Roberta De Berardinis; da quello di Ascoli il cognato, Danile De Berardinis, difeso dall’avvocato Leonardo Grossi. Dal carcere di Taranto a si collegherà infine Ivan Mele, che era già detenuto per altra causa. Alla base della decisione del giudice Giusti di arrestare i tre ci sarebbero il pericolo di reiterazione del reato (la rapina), ma anche il sospetto che potessero mettere in atto azioni future a danno dell’incolumità di Borgioni. Lo stesso imprenditore ascolano lo ha confermato al Resto del Carlino. "Secondo quanto emerso dalle indagini la banda avrebbe organizzato altro contro di me e di ciò avrebbe fatto parte anche un mio dipendente, per questo indagato a piede libero" ha detto Borgioni. La sera del 27 aprile scorso Borgioni, nel rientrare a casa, è stato raggiunto da due persone che si sono qualificate come appartenenti alla Guardia di Finanza e indossavano pettorina e cappello con scritta e simboli istituzionali; i finti finanzieri hanno detto di dover procedere ad una ispezione fiscale. L’imprenditore li ha fatti entrare ma subito l’inganno è stato svelato. Una volta dentro, infatti, i due soggetti mascherati da finti finanziari si sono fatti aprire la cassaforte e consegnare oltre 10mila euro in contanti. Ma non basta poiché gli autori della rapina si sono fatti dare anche di un prezioso orologio Rolex. Messo a segno il colpo i banditi hanno immobilizzato l’imprenditore, legandogli polsi e caviglie, bloccandogli la bocca con del nastro adesivo per evitare che potesse subito dare l’allarme; l’hanno anche minacciato di fare del male ai suoi familiari se avesse denunciato i fatti. Infine la fuga con in tasca il bottino. Borgioni è riuscito poi a liberarsi e chiamare i carabinieri ai quali ha riferito quanto era accaduto. Le indagini, basate su accertamenti tecnici, intercettazioni telefoniche e ambientali, hanno portato alle tre persone arrestate che oggi saranno sottoposte all’interrogatorio di garanzia. Peppe Ercoli
CronacaRapina a Borgioni Gli arrestati dal giudice per spiegare la vicenda