Rapina choc, parla Maurizio Borgioni "I tre in carcere per evitare il peggio"

Anche la moglie dell’imprenditore, da cui si stava separando, è in cella: "Le misure cautelari per proteggermi"

Rapina choc, parla Maurizio Borgioni  "I tre in carcere per evitare il peggio"
Rapina choc, parla Maurizio Borgioni "I tre in carcere per evitare il peggio"

Rapinato e legato in casa sua, e una moglie e un cognato arrestati con l’accusa di essere i mandanti del colpo. L’imprenditore Maurizio Borgioni, il giorno dopo la notizia dell’arresto, spiega le sue prime sensazioni.

Borgioni, cosa si prova a scoprire che sua moglie sarebbe mandante della rapina?

"Ci si sta male, molto. Una cosa che lascia tanta amarezza; quando il fatto è successo, lo scorso 27 aprile, mai avrei potuto immaginare un quadro del genere, ma poi le evidenze investigative hanno portato a questa realtà, decisamente assurda, anche perché probabilmente c’è qualcos’altro dietro".

Nel motivare la custodia cautelare per lei, per suo cognato Danile De Berardinis e per il tarantino Ivan Mele la magistratura parla di un pericolo per la sua incolumità. Si riferisce a questo?

"C’è forse un secondo fine, è questo il problema vero. Ci sono in corso indagini e più di tanto non posso dire, ma si parla di qualcosa di molto peggio di una rapina con un bottino non enorme (10.000 euro e un Rolex ndr). A ciò è dovuto il provvedimento immediato in carcere per tutti i coinvolti. Per evitare il peggio".

Nella vicenda è coinvolto un suo dipendente della Borgioni imballaggi. A che titolo?

"E’ indagato a piede libero perché faceva parte del gruppo in vista proprio di queste azioni future nei miei confronti. Secondo quanto emerso dalle indagini la banda avrebbe organizzato altro contro di me e lui ne avrebbe fatto parte".

Durante la rapina ha avuto il sospetto del coinvolgimento di familiari?

"Assolutamente no. Col senno di poi, e ripercorrendo tutta la sequenza del fatto, qualche sospettino l’ho avuto, ho fatto ipotesi. Quelle che si sono presentate a casa mia erano comunque persone totalmente estranee. Non è stata una rapina violenta; per altro sono una persona che per il lavoro che fa è portata a ragionare, per cui ho mantenuto la calma, li ho assecondati e basta. E ho fatto bene, anche alla luce del fatto che nel perquisire la casa di uno dei due soggetti hanno trovato cocaina e pistole e una mia reazione chissà a cosa avrebbe potuto portare".

Borgioni, con sua moglie Roberta De Berardinis com’erano i rapporti?

"Non siamo separati formalmente, ma lo siamo di fatto. Una situazione che ha determinato in lei momenti di ira, ma da qui a pensare che avrebbe fatto ciò con l’aiuto di altre persone… E comunque le tensioni di una separazione non possono giustificare una cosa del genere, altrimenti tutti i giorni accadrebbero fatti così gravi. In precedenza non c’erano stati episodi di questo tipo e non pensavo si potesse arrivare ad una rapina. Pianificare è ben diverso da un gesto d’istinto che per certi versi, pur non giustificato, ci può stare". Come interpreta il coinvolgimento di altre persone in questo piano?

"C’è da capire adesso chi ha coinvolto chi. Chi aveva un interesse particolare era mia moglie, ma anche gli altri non erano da meno visto che tutto doveva portare ad un beneficio economico".

Come si spiega ai figli una vicenda che coinvolge la loro madre e il loro zio?

"Due sono già molto grandi e a loro volta genitori, per cui con loro sarà molto più semplice. L’ultima, che mi è stata ovviamente affidata, è una ragazza molto evoluta ed intelligente e con l’aiuto di tutti cercherà di andare avanti per la sua strada, come è giusto che sia. Farà il suo percorso che per nessun motivo dovrà esserle intralciato".

Peppe Ercoli