Ascoli, tentata rapina in gioielleria. Arrestato un diciottenne

E' accaduto ieri alle 19 alla gioielleria Rosy. Il titolare ha messo in fuga il giovane che era armato di tirapugni

Un tirapugni in una foto d'archivio (Foto Paolo Lazzeroni)

Un tirapugni in una foto d'archivio (Foto Paolo Lazzeroni)

Ascoli, 11 maggio 2019 - Ha solo 18 anni l'ascolano che ieri alle 19 ha tentato di rapinare la gioielleria Rosy di via Sacconi, finendo in manette poco più di due ore dopo. Si è trattato del secondo colpo nel giro di appena 6 ore, visto che alle 13 un'altra rapina era stata messa a segno a Pagliare, nella Banca Popolare di Bari. Ma se nel primo caso il rapinatore è riuscito a farla franca, portando via con sé un bottino di 11mila euro, ad Ascoli le cose sono andate diversamente. Il titolare della gioielleria, infatti, si è trovato di fronte un ragazzino di appena 18 anni, armato di tirapugni e a volto scoperto, deciso a farsi consegnare denaro e oggetti di valore.

Ma il proprietario non ha ceduto alle minacce, e si è rifiutato di assecondare le richieste del ragazzo, mettendolo anzi in fuga. Una scena che ha in se qualcosa di grottesco, visto che all'anziano proprietario dell'attività commerciale è bastato davvero poco per spaventare il giovane, che ha deciso di vestire i panni del bandito senza sapere a cosa andasse incontro. Dopo la fuga del 18enne, il titolare ha subito chiamato il 112 e il piano antirapina dei Carabinieri e della Polizia di Stato si è attivato immediatamente. Nel giro di qualche minuto i militari dell'Arma sono arrivati nella gioielleria per acquisire le immagini riprese dal sistema di video sorveglianza, che hanno ripreso tutta la scena. Subito dopo, i poliziotti della Sezione Reati contro il Patrimonio della Squadra Mobile hanno riconosciuto l’autore del fatto.

Si tratta di un ascolano, C.F., rintracciato nel giro di pochi minuti e raggiunto nella sua abitazione nei pressi di via Napoli, dove è stato bloccato e arrestato congiuntamente da Polizia e Carabinieri. Durante la perquisizione, nello zainetto che portava con se, è stato rinvenuto il tirapugni utilizzato per minacciare il titolare della gioielleria. Per lui, che fino a ieri era incensurato, adesso si sono aperte le porte del carcere di Marino del Tronto. Per quanto riguarda il caso di Pagliare, invece, i Carabinieri stanno procedendo con le indagini e sono fiduciosi, visto che oltre alle impronte digitali lasciate dal malvivente all'interno della banca, ci sono anche le immagini delle telecamere interne ed esterne, che potrebbero rivelarsi determinanti per inchiodare il bandito.