GIUSEPPE ERCOLI
Cronaca

Rave party bloccato ad Ascoli, arrivano le denunce: cosa rischiano gli organizzatori

Blitz delle forze dell’ordine nella cava a San Marco nella tarda serata di lunedì. Un reparto arrivato anche dalla Capitale

Rave party ad Ascoli: blitz della polizia

Rave party ad Ascoli: blitz della polizia

Ascoli, 26 aprile 2023 – Erano le 22,30 di lunedì sera, vigilia del 25 aprile, quando la Polizia ha avuto notizia che a Colle San Marco era in fase di organizzazione qualcosa che andava oltre la tradizione di mangiare, cantare, per poi dormire in tenda in vista delle celebrazioni e della festa in ricordo del sacrificio di tanti giovani protagonisti della Resistenza. In fase di organizzazione c’era infatti un rave party collocato nella cava al pianoro ed in tanti erano in arrivo. Fonti della Questura di Ascoli riferiscono che alla fine, se la manifestazione non autorizzata fosse andata in porto, sarebbero stati circa un migliaio i partecipanti. Su input del questore di Ascoli Massimo Modeo è scattata quindi un’operazione che ha coinvolto Squadra mobile, Digos, col supporto di un reparto giunto da Roma e di pattuglie dei carabinieri e della Guardia di Finanza di Ascoli.

Gli agenti si sono portati rapidamente sul pianoro dove nella cava in questione è stata rilevata la presenza di un’organizzazione che era in attesa di giovani pronti a partecipare alla festa notturna a base di musica, alcol e stupefacenti. Gli agenti hanno provveduto ad identificare i soggetti che erano già presenti ed hanno posto sotto sequestro le attrezzature per la diffusione della musica e le bevande alcoliche oltre che sostanze stupefacenti che, ad un primo controllo, sono risultate per uso personale e non destinate ad attività di spaccio.

Identificati alcuni soggetti provenienti da Marche e Abruzzo che risulterebbero essere stati gli organizzatori dell’evento alla cava di colle San Marco. In vista per loro la denuncia in violazione al decreto contro i rave party introdotto dal governo Meloni lo scorso autunno. Una norma che colpisce "chiunque organizza e promuove l’invasione arbitraria di terreni o edifici altrui, pubblici e privati, al fine di realizzare un raduno musicale o avente altro scopo di intrattenimento" quando "dall’invasione deriva un concreto pericolo" per la salute o l’incolumità pubblica a causa dell’inosservanza delle norme su droga, sicurezza e igiene". Il reato 633 bis è collegato alla violazione delle norme in materia di sicurezza e igiene negli eventi e a quelle sulle sostanze stupefacenti.

L’ipotesi di maggiore rigore viene circoscritta agli organizzatori e promotori dei rave party; i partecipanti sono invece sempre punibili, ma solo in base all’articolo 633 del codice penale, che riguarda l’invasione di terreni o edifici. La pena è da 3 a 6 anni per gli organizzatori che rischiano anche una multa da 1.000 a 10.000 euro.