GIUSEPPE ERCOLI
Cronaca

Reddito di cittadinanza indebito?. Assolta, non capiva l’italiano

Dell’ennesimo caso di percezione indebita del reddito di cittadinanza si è occupato il tribunale di Ascoli a seguito di indagini...

Dell’ennesimo caso di percezione indebita del reddito di cittadinanza si è occupato il tribunale di Ascoli a seguito di indagini...

Dell’ennesimo caso di percezione indebita del reddito di cittadinanza si è occupato il tribunale di Ascoli a seguito di indagini...

Dell’ennesimo caso di percezione indebita del reddito di cittadinanza si è occupato il tribunale di Ascoli a seguito di indagini della magistratura locale. Stavolta a finire nel mirino della Procura è stata una donna di 52 anni di nazionalità marocchina difesa dall’avvocato Andrea Silvestri. La signora percepiva reddito di cittadinanza a seguito di una richiesta che aveva regolarmente presentato nel 2019 e nel 2020 all’Inps che le aveva concesso il contributo economico, ravvisandone i requisiti necessari.

Quello che la Procura le ha contestato è il fatto di non aver dichiarato, entro il termine di legge di 30 giorni, che si era dimessa volontariamente il 31 gennaio 2020 dall’attività lavorativa presso una ditta che si occupa di assistenza privata. In tutto ammontava a circa 17mila euro la somma che, secondo l’accusa, la marocchina aveva percepito senza averne più diritto. La 53enne è finita sotto processo davanti al giudice per le udienze preliminari Barbara Caponetti. Lo stesso pubblico ministero ha chiesto una sentenza di non luogo a procedere perché il "fatto non costituisce reato", rilevando che l’imputata non era in grado di leggere la lingua italiana e che poteva quindi non essersi resa conto che stava firmando le proprie dimissioni dal lavoro. Una richiesta alla quale si è associato l’avvocato difensore Andrea Silvestri e che è stata accolta dal giudice Caponetti che ha infine emesso una sentenza di non luogo a procedere "perché il fatto non costituisce reato".

p.erc.