MATTEO PORFIRI
Cronaca

Referendum, la Cgil informa il territorio

Entra nel vivo, anche nel Piceno, la campagna elettorale in vista dei cinque referendum in programma l’8 e il 9...

Maria Grazia Gabrielli, segretaria. Cgil, con alcuni esponenti del sindacato ascolano

Maria Grazia Gabrielli, segretaria. Cgil, con alcuni esponenti del sindacato ascolano

Entra nel vivo, anche nel Piceno, la campagna elettorale in vista dei cinque referendum in programma l’8 e il 9 giugno. Si tratta di quesiti abrogativi di norme esistenti e, per essere validi, si deve raggiungere un quorum: deve votare almeno il 50 per cento più uno degli aventi diritto. Si potrà votare dalle 7 alle 23 di domenica 8 giugno e dalle 7 alle 15 di lunedì 9 giugno.

Nel weekend, ad esempio, è arrivata ad Ascoli anche Maria Grazia Gabrielli, segretaria nazionale della Cgil, per fare volantinaggio in centro e incontrare i rappresentanti locali del sindacato. L’obiettivo della Cgil è convincere la popolazione a votare ‘sì’ per tutti e cinque i quesiti. E’ bene, allora, fare il punto sugli argomenti sottoposti all’attenzione degli elettori.

Il primo referendum è quello sulla scheda verde. Riguarda il cosiddetto Jobs Act e chiede di votare l’abrogazione o meno di una parte della legge, quella che contiene la disciplina sui licenziamenti previsti dal contratto a tutele crescenti, introdotto nel 2015 e già oggetto di varie sentenze e interpretazioni della magistratura. Votando ‘sì’ si permette il reintegro del lavoratore licenziato illegittimamente, che ad oggi non ne ha diritto, a causa della cancellazione dell’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori.

Il secondo referendum è sulla scheda arancione. Con la normativa attuale, l’indennità di licenziamento illegittimo nelle piccole imprese non può superare le sei mensilità. Votando ‘sì’ tale limite verrà rimosso e il risarcimento potrà essere più consistente.

Il terzo quesito è sulla scheda grigia. Ci si deve esprimere sulla possibilità per le aziende di assumere con contratti a tempo determinato. Si propone di reintrodurre l’obbligo di indicare il motivo per cui si intende utilizzare tale contratto (e non uno più lungo) anche per i contratti di lavoro inferiori a 12 mesi, per garantire una maggiore tutela ai lavoratori precari. Con il ‘sì’, dunque, si reintroduce la causale per i contratti di lavoro sotto i 12 mesi.

Il quarto quesito è sulla scheda rossa: si intende ampliare la responsabilità dell’azienda che commissiona un appalto, che attualmente riguarda solo i rischi generici, per includere gli infortuni legati specificamente al tipo di lavoro svolto. Il referendum punta all’abrogazione della norma che esclude la responsabilità solidale del committente, dell’appaltatore e del subappaltatore per infortuni e incidenti di questo tipo.

Il quinto quesito, infine, si trova sulla scheda gialla: propone di dimezzare il periodo di residenza legale in Italia, fissato dall’articolo 9 della legge 91 del 1992, dopo il quale un cittadino extra-Ue ha diritto di presentare richiesta di cittadinanza italiana. Votando ‘sì’ il periodo di residenza richiesto passa da 10 a 5 anni.

Matteo Porfiri