Rifiuti Ascoli, discarica a Relluce e Geta a giorni alterni

L'ordinanza di palazzo San Filippo sancisce il rientro in provincia

La discarica di Relluce è sempre al centro della discussione politica

La discarica di Relluce è sempre al centro della discussione politica

Ascoli, 16 gennaio 2019 - Relluce e Geta aprono le porte ai rifiuti del territorio: adesso è ufficiale, dopo l’ordinanza firmata dal presidente della Provincia, Sergio Fabiani. Nell’atto si spiega che i rifiuti verranno conferiti a giorni alterni nelle due discariche per un massimo di sei mesi: ecco quindi che dopo la fine dell’abbancamento nel Fermano si torna nel perimetro provinciale, come da indirizzo dell’assemblea dell’Ata di fine dicembre. “Apprezzo l'operato del presidente Fabiani – ha commentato il sindaco Castelli, da sempre sostenitore di un rientro a Relluce – che è coerente con quanto richiesta dall'assemblea dei sindaci. All'interno del provvedimento vorrei sottolineare l'importante passaggio in cui la Regione chiarisce ancora una volta come Relluce non sia in frana e non presenti instabilità dei versanti, con buona pace di tutti quei pettegolezzi di sindaci a noi vicini che avevano fatto di questa ‘presunta’ instabilità un proprio cavallo di battaglia contro Relluce e Ascoli Servizi Comunali".

Il passaggio di cui parla il primo cittadino è richiamato proprio nell’ordinanza, dove si fa la cronistoria di quanto accaduto negli ultimi mesi: dall’accordo interprovinciale con Fermo sancito da D’Erasmo e che ha concluso i suoi effetti sabato scorso, passando per l’assemblea dell’Ata di fine dicembre e arrivando all’ordinanza in cui si spiega che “dalla data odierna, in considerazione della cessazione degli effetti dell’accordo interprovinciale, la Provincia di Ascoli si trova in situazione di emergenza relativamente allo smaltimento dei rifiuti urbani” e si sottolinea le “due possibilità di sormonti per il recupero di volumetrie che erano state autorizzate con precedenti ordinanze emergenziali”: Relluce, con la proposta avanzata a ottobre da Ascoli Servizi per il recupero volumetrico di circa 8.175 tonnellate di rifiuti urbani sulla vasca 5; e Geta, che pure a ottobre aveva inoltrato la sua proposta di recupero volumetrico sulla terza vasca, per 3.500 tonnellate. Il Servizio ambiente di palazzo San Filippo aveva chiesto ad Arpam e Asur alcune valutazioni tecniche per queste due possibilità.

Sulla soluzione presentata da Ascoli Servizi e Geta era arrivato l’ok dell’Arpam e poi la Provincia aveva chiesto alla partecipata dell’Arengo una relazione dettagliata “contenente tutte le necessarie verifiche di stabilità del pendio e delle paratie realizzate in corrispondenza della vasca 5”, che era stata presentata. Poi il 9 gennaio palazzo San Filippo aveva chiesto alla Regione una valutazione tecnica in merito alla documentazione trasmessa da Ascoli Servizi e dalla Geta inerente le verifiche di stabilità relative alle proposte di recupero volumetrico delle vasche, e due giorni è arrivato la risposta positiva in cui si spiegava che “le risultanze delle verifiche di stabilità e gli esiti dei monitoraggi possano essere positivamente utilizzate ai fini delle determinazioni che la Provincia intenderà assumere”.