"Ricostruire in fretta, ma serve anche altro"

Ubaldi di Ance: "Se vogliamo che i nostri figli restino qui devono poter lavorare: servono infrastrutture e semplificazione"

Migration

Secondo appuntamento con’Ricostruire il Piceno, riabitare l’Appenino’. Ecobonus e Sismabonus sono stati i primi due temi della gioranta di ieri, mentre la seconda parte è stata dedicata alla raccolta delle istanze provenienti dal territorio che oggi saranno poste all’attenzione del commissario straordinario per la ricostruzione Giovanni Legnini. In questo frangente è intervenuto anche Massimiliano Ossini, conduttore televisivo e profondo conoscitore delle zone montane e del territorio piceno, collegato in videoconferenza: "Fa male vedere zone che non sono ancora ripartite: lì sarà impossibile ricostruire il passato, si deve dunque ridisegnare il futuro e andare a guardare chi ha fatto meglio di noi. Ad esempio, in Toscana ci sono modelli di costruzioni sostenibili e a impatto zero con il territorio, che si possono realizzare tramite un’economia circolare che colleghi gli attori coinvolti, dai fabbri agli architetti. Secondo me dovremmo puntare sulle tre ’A’: agricoltura, ambiente e arte. Dovremmo unirci per il bene comune, ma purtroppo si fa veramente poco perché il campanilismo è tanto" Franco Gaspari, presidente di Restart, si è concentrato sul progetto di riqualificazione dell’area ex Carbon: "La nostra iniziativa nasce nel 2008 con la partecipazione di 30 aziende locali che si sono unite con lo scopo di dare nuova vita ad uno spazio di oltre 25 ettari che si trova nel cuore della città: vogliamo dare al territorio le risposte di cui ha bisogno. C’è stato un iter amministrativo di più di dieci anni, sostenuto da privati, che ha raggiunto un traguardo: abbiamo un piano di bonifica per la zona ex Sgl Carbon ed un piano per la realizzazione del più grande parco urbano della regione. Il percorso fatto deve però essere attualizzato, perché è passato tanto tempo e sono cambiate condizioni ed esigenze soprattutto a causa degli eventi sismici e pandemici. Per partire con un passo sicuro è necessario un impegno diretto da parte dello Stato, della Regione e del Comune: il progetto potrà svilupparsi solo attraverso una sinergia importante". Massimo Ubaldi, presidente Ance Ascoli, ha aggiunto alcune considerazioni: "La ricostruzione del ’97 è stata fatta bene, abbiamo dimostrato che se vogliamo sappiamo come ripartire. Tutti i fabbricati meritano di potersi fare una risata alla prossima scossa che arriverà, perché prima o poi arriverà anche se non sappiamo quando. Abbiamo un territorio con un potenziale straordinario, il problema è che nel tempo non è stato sostenuto dall’accompagnamento infrastrutturale di cui aveva bisogno. Ora è il momento di fare gioco di squadra: se vogliamo che i nostri figli restino qui, dobbiamo cambiare passo. Qui è bello vivere, ma è necessario anche poter lavorare e potersi spostare agevolmente. Abbiamo bisogno di infrastrutture materiali e digitali, di semplificazioni, di impiegare tutte le somme a disposizione per collegare tutta la nostra zona al resto d’Italia".