Covid San Benedetto, la ragazza ricoverata dopo la festa ora sta meglio

Trasferita nel reparto di malattie infettive dell’ospedale ‘Murri’ di Fermo . La primaria Petrelli: "Pronto Soccorso di San Benedetto allo stremo"

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Sta meglio ed è stata trasferita nel reparto di malattie infettive dell’ospedale ‘Murri’ di Fermo la ragazza del 2004 risultata positiva al Sars-Cov-2 in seguito alla festa a cui anche lei aveva partecipato nello stabilimento balneare di San Benedetto da dove, poi, si è sviluppato l’ormai ‘famoso’ focolaio Covid. La giovane, che aveva effettuato la prima dose del vaccino contro il Coronavirus, è stata ricoverata per qualche giorno in semi-intensiva nella medicina d’urgenza del ‘Madonna del Soccorso’ dove era arrivata con una miocardite sviluppatasi in seguito all’infezione. A rassicurare sulle sue condizioni di salute è il direttore del Pronto soccorso e della Murg del nosocomio della riviera, Giuseppina Petrelli. "L’abbiamo trasferita nel reparto Covid dell’ospedale di Fermo – dice la Petrelli – in quanto clinicamente sta meglio. Dagli esami di tutti i parametri è risultato che i danni al miocardio erano in diminuzione. La miocardite è stata una conseguenza del Covid perché la ragazza non presentava fattori di rischio dal punto di vista cardiovascolare. Non è una cosa nuova per noi, in quanto abbiamo visto tanti pazienti positivi con pericardite, ma ovviamente in questo caso colpisce di più perché si tratta di una minorenne. La ragazza aveva effettuato la prima dose del vaccino anti Covid. Questo preoccupa un po’, in quanto ha sviluppato non solo la malattia, ma anche le complicanze nonostante non avesse fattori di rischio. Con la variante Delta il vaccino copre se vengono effettuate entrambe le dosi".

Il direttore del Pronto soccorso di San Benedetto invita a non abbassare la guardia e in virtù della mole di lavoro che il servizio sta sostenendo rivolge un appello affinché vi si faccia ricorso solo in caso di reale necessità. "Dobbiamo ancora fare attenzione – continua la dottoressa Petrelli –, non siamo fuori dal problema, e dunque è necessario continuare ad attivare tutte le misure precauzionali possibili. Il personale è allo stremo, soprattutto nei Pronto soccorso che gestiscono i doppi percorsi dei sospetti Covid e dei pazienti normali. A San Benedetto, con l’avvento dell’estate, il Pronto soccorso sta registrando 120 accessi al giorno equamente distribuiti tra la notte e il giorno e tutto è ritardato dal doppio percorso, appunto, e dall’attesa dell’esito dei tamponi. Il mio appello è di venire solo se si ha bisogno. Mi chiedo dove erano finiti tutti gli infarti durante la prima fase della pandemia quando il numero degli accessi era diminuito notevolmente. Noi siamo qua per accogliere tutti i pazienti in condizioni di emergenza e urgenza, ma chi può rivolgersi ad altre strutture per patologie non urgenti lo faccia".

Lorenza Cappelli