Rilevare il terremoto grazie alla fibra ottica

Nasce "Meglio", il progetto sul monitoraggio delle onde sismiche: è la prima volta che questa tecnologia viene usata in contesto terrestre

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Onde sismiche e fibra ottica, un binomio che può aiutare a capire meglio i terremoti e magari anche a far diventare realtà la speranza di tutti, prevederli. Sono stati presentati ieri ad Ascoli i primi risultati del Progetto "Meglio" ottenuti nella sperimentazione sulla tratta di fibre ottiche di Open Fiber che collegano i Point Of Presence (PoP) di Ascoli e Teramo. Alla sperimentazione partecipano Open Fiber, l’Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica (INRiM), l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), Bain & Company e Metallurgica Bresciana. Si tratta della prima volta al mondo che viene realizzato un progetto di monitoraggio dei terremoti utilizzando fibre ottiche in un contesto terrestre.

L’intera sperimentazione, della durata di due anni, nella sua fase iniziale ha visto la realizzazione di sensori laser interferometrici che a giugno 2021 sono stati installati a ridosso della rete in fibra ottica che collega Teramo e Ascoli Piceno, due località considerate da Ingv a maggior interesse scientifico. Entrambi i sensori hanno già prodotto grandi quantità di dati che sono disponibili sui server di Open Fiber e sotto analisi di Bain&Company. La sperimentazione si concluderà quest’anno quando tutto il post processing sarà completato. Tale tecnologia potrebbe anche rappresentare un sistema di allerta precoce sui terremoti (Earthquake Early Warning, EEW), segnalando le scosse di terremoto imminenti prima dell’arrivo delle onde sismiche stesse. "Il Fiber sensing trasforma un comune cavo in fibra ottica in una serie continua di migliaia di ‘microfoni’ virtuali che ascoltano in tempo reale le vibrazioni e i suoni prodotti nell’ambiente in cui si trova il collegamento in fibra" ha spiegato Francesco Carpentieri, responsabile ingegneria del trasporto di Open Fiber. "Attraverso l’uso di avanzati algoritmi software è possibile ascoltare, monitorare e rilevare diverse attività ed eventi che accadono nell’ambiente, non solo sismi ma anche il traffico dei veicoli e persone, scavi, perdite nelle condotte energetiche, difetti sulle linee di trasporto ferroviarie, e così via".

Andrè Herrero, primo ricercatore dell’Ingv, ha aggiunto che "il ruolo principale dell’Ingv nel Progetto Meglio è la validazione delle osservazioni realizzate sulla fibra ottica, grazie alla sua rete di oltre 500 strumenti ripartiti sul territorio nazionale. Una stazione sismica supplementare è stata installata vicino alla strumentazione Meglio ad Ascoli proprio per paragonare i dati rilevati".

Peppe Ercoli