Rimossa la targa dello studio del dottor Rossi

Un atto intimidatorio è stato compiuto presso l’ambulatorio del dottor Giuseppe Rossi, il medico ascolano accusato di aver favorito l’ottenimento di green pass a 73 persona senza sottoporle a vaccinazione anti Covid. Mani ignote hanno danneggiato e rimosso la targa all’esterno dell’ambulatorio e per questo il legale di Rossi, avvocato Umberto Gramenzi, si riserva di depositare denuncia contro ignoti. All’individuazione del responsabile dell’atto vandalico potrebbero contribuire le immagini delle telecamere si sicurezza in zona che porrebbero aver ripreso l’accaduto. Rossi, attualmente agli arresti domiciliari nella sua abitazione dopo aver trascorso un mese nel carcere di Ancona, ha ammesso le sue colpe riferendo di aver incassato 100 euro per ogni ciclo vaccinale simulato, che ha consentito ai soggetti coinvolti di ottenere la certificazione verde. Il medico ascolano Rossi è accusato di falso ideologico indotto di pubblico ufficiale, peculato, tentata truffa e corruzione di pubblico ufficiale per atto contrario ai doveri d’ufficio. Corruzione e falso ideologico sono contestati anche all’ascolano Maurizio Strappelli, ritenuto il mediatore fra lui e i "pazienti", anche loro imputati degli stessi due reati. Dopo Rossi, anche Strappelli è stato interrogato per sua richiesta e il suo racconto ha molti punti in comune con quello del medico, così come quelli di alcuni pazienti che sono stati sentiti recentemente dai carabinieri.

p. erc.