Ripatransone, cani antiveleni per scovare le esche pericolose

Sulla provinciale Valtesino per i due quattrozampe uccisi nel giardino di un’abitazione

Migration

Cani antiveleni per "sminare" da eventuali esche il villaggio "La Vigna" sulla provinciale Valtesino di Ripatransone. Il 3 aprile scorso, due cani sarebbero stati avvelenati all’interno del giardino di un’abitazione e sono entrambi morti. Usiamo il condizionale poiché ancora non ci sono le risposte dell’esame autoptico eseguito dall’Istituto Zooprofilattico di Fermo, dove il servizio veterinario dell’Asur di Ascoli ha portato le carcasse degli animali per farle esaminare. C’è infatti la necessità di capire quali sostanze sono state impiegate per l’approfondimento delle indagini.

Esiste un’ordinanza specifica del ministero della Salute, che condanna la violenza e l’uccisione di animali e prevede l’arresto e la condanna dei responsabili, da 4 mesi e due anni di reclusione. I due cani appartenevano allo stesso proprietario e non si esclude che possa essersi trattato di un gesto sconsiderato di qualcuno, magari infastidito dall’abbaiare, ma siamo solo nel campo delle ipotesi. Le indagini sono condotte dai militari del corpo forestale dello stato presso la compagnia di San Benedetto che ieri mattina si sono recati sul posto con le unità cinofile di stanza nella stazione carabinieri di Visso.

Insieme ai militari dell’arma, è intervenuto il personale dell’Asur e, ovviamente, il conduttore e l’assistente delle unità cinofile. Cos’è emerso non è dato sapere al momento, ma di certo si è trattato di un intervento di bonifica di tutta la zona a scopo investigativo e preventivo. Non va dimenticata la presenza della scuola, con bambini piccoli che potrebbero, inavvertitamente, afferrare un boccone contenente sostanze tossiche. Chi compie questi gesti va identificato e punito. Unanime la condanna sul web per il presunto avvelenamento dei due cani che, addirittura, si trovavano all’interno del proprio giardino.

Marcello Iezzi