Rissa in ospedale, tanti ’non ricordo’ dai protagonisti

Un’udienza dai molti "non ricordo" quella di ieri davanti al giudice del tribunale di Ascoli Barbara Bondi Ciutti nel processo sono imputate cinque sambenedettesi (tra cui due donne) per fatti avvenuti il 12 ottobre del 2019 a San Benedetto. Sono tutte accusate di rissa per un fatto che avvenne in due fasi; prima una lite tra automobilisti e poi la rissa vera e propria al pronto soccorso dell’ospedale rivierasco. Quel pomeriggio al centralino del 112 arrivò una telefonata di un cittadino che segnalava una lite fra un ex poliziotto e un ex infermiere del Madonna del Soccorso, che stava avendo luogo nei pressi del ponte sul torrente Albula, lungo viale De Gasperi. Quando i carabinieri arrivarono sul posto non c’era però più nessuno. Poco dopo al 112 è giunta un’altra telefonata che segnalava una rissa al pronto soccorso. Era infatti successo che entrambi gli automobilisti si erano recati in ospedale dopo l’incidente per essere refertati. Vi erano stati accompagnati dai rispettivi parenti, ma la tensione era alta e al culmine della discussione volarono colpi pugni, calci, spinte. Uno dei due automobilisti, l’infermiere in pensione, imbracciò un’asta porta flebo per colpire l’altro uomo, con cui aveva avuto l’incidente automobilistico poco prima. Non si sono fatte indietro le due donne, entrambe figlie dei due litiganti principali. Il giudice ha sentito in particolare due infermieri. Nessuno dei due ha ricordato la circostanza per cui l’infermiere in pensione avrebbe afferrato l’asta porta flebo, colpendo l’ex poliziotto. Sollecitati dal pm Di Berardino e dall’avvocato Alessandro Angelozzi che difende l’ex poliziotto hanno poi detto che il loro ricordo era più vivido quando furono sentiti nell’imminenza dei fatti dai carabinieri e dissero di aver visto la scena dell’asta porta flebo scagliata. Oltre ad una dottoressa è stato sentito anche un carabiniere intervenuto in ospedale. Ha riferito di aver visto l’ex infermiere con un occhio livido e l’ex poliziotto con una mano bendata. A parte una delle due donne, un po’ tutti riportarono lesioni a causa della violenta lite con prognosi da 7 a 15 giorni. Ferito leggermente anche un infermiere (4 giorni di prognosi). Danni furono prodotte alle suppellettili del pronto soccorso. I due gruppi contendenti sono finiti sotto processo difesi dagli avvocati Angelozzi e Virgili.

Peppe Ercoli