
Meteo avverso, ma buon supporto degli eventi e tanti stranieri in più. È questa, in sintesi, la disamina di Nicola Mozzoni su questo primo assaggio di bella stagione, che ha visto l’arrivo in riviera di migliaia di turisti. Due settimane, insomma, che fanno ben sperare San Benedetto. Con le dovute differenze a seconda del periodo. "La Pasqua ha risentito del meteo – commenta il presidente di Assoalbergatori – e quindi le prenotazioni last minute, che costituiscono una buona fetta, non ci sono state. In ogni caso va riconosciuto che i ristoranti sono stati tutti pienissimi". Altro discorso per i weekend di fine mese. "Dal 22 aprile è stato un bellissimo periodo, anche se il tempo continua ad essere ballerino – prosegue Mozzoni –. Ad aiutarci sono i tanti eventi, come la Gran Fondo e il campionato nazionale di ginnastica ritmica, che ha portato in riviera circa 3mila persone, ed infine il triathlon. Questa scelta di porre in essere manifestazioni senza soluzione di continuità fa aumentare il numero di visitatori. Turisti che, ho notato, scoprono San Benedetto per la prima volta: quindi possiamo aspettarci un buon passaparola". Che tipo di soggiorno viene prediletto? "D’estate si cerca molto la pensione completa, mentre ora no, quindi si va molto nei ristoranti del posto – spiega Mozzoni – e sono in molti a scegliere i b&b, anche se pure gli alberghi se la sono cavata bene". La cosa importante, sin da ora, è profilare il tipo di turista: "In questo periodo il mercato straniero è più ampio: d’estate viaggiamo tra il 3 e il 4%, ora tra il 10% e il 15%. La riviera quindi viene scelta perlopiù da coppie, anziché da famiglie. Il problema, per gli stranieri, è che giustamente vogliono restare una settimana, ma noi non siamo pronti per un periodo tanto lungo". Come risolvere il problema? "San Benedetto deve diversificarsi, puntando sui servizi – dice Mozzoni – Oramai, quando si va in vacanza, non si cerca più il prezzo stracciato. Agli stranieri che non sanno cosa fare bisogna proporre un’esperienza turistica a tutto tondo, che permetta loro di conoscere la costa quanto l’entroterra, le nostre meraviglie naturalistiche e la nostra cucina. Bisogna mettere in rete le eccellenze del nostro territorio: un concetto che, nel Piceno, ancora non abbiamo". In attesa che in provincia nasca un brand identitario, però, gli operatori già pensano al prossimo futuro: "Per l’estate ancora non possiamo parlare di tutto esaurito, anche perché la settimana fra luglio e agosto è sempre un’incognita – conclude il presidente – Ma in generale le strutture ricettive hanno già ricevuto molte prenotazioni. Da scaramantico non voglio dire che supereremo l’anno scorso, ma siamo su quella strada. Il 2023, insomma, potrebbe essere un anno molto importante a livello numerico".
Giuseppe Di Marco