Rsa di Offida, quelle venti morti sospette. Il doppio rispetto alle altre strutture

L’inchiesta è partita mettendo a confronto i dati con le Rsa di Ascoli e di Acquasanta

Un infermiere (foto Germogli)

Un infermiere (foto Germogli)

Offida, 4 aprile 2019 - E’ stata l’assoluta anomalia del numero dei decessi registrati presso la Residenza per gli anziani a Offida ha spingere la Procura di Ascoli a svolgere approfondimenti per capire cosa sta succedendo nella struttura sanitaria dell’area vasta 5. Due in casi più eclatanti sui quali si sta particolarmente concentrando l’attenzione del procuratore capo Umberto Monti che ha indagato a piede libero un infermiere di origini ascolane residente a Grottammate che nega però ogni addebito circa l’accusa di omicidio volontario che gli viene mossa in relazione ai decessi di Vincenzo Gabrielli, 93 anni di Offida, e Lucia Bartolomei, 94 anni di Ripatransone. Ma l’indagine che vede impegnati gli specialisti del Servizio di medicina legale dell’Asur, i carabinieri del nucleo operativo, delle stazioni di San Benedetto e Offida riguarda tanti casi, anzi, troppi casi. La ventina di decessi all’attenzione sono stati registrati da settembre 2018 in poi. Ma quando ci si è messi al lavoro per ricostruire la vicenda è stato effettuato uno studio per verificare l’andamento delle morti nella struttura sanitaria offidana, ponendoli anche in paragone con i dati delle altre due strutture dell’Area Vasta, ad Ascoli e ad Acquasanta.

I dati precedenti il 2016 non segnalano anomalie, qualche variazione tra una struttura e l’altra, ma niente di eclatante. Tutto cambia però con il 2017, quando alla Rsa di Offida comincia ad aumentare considerevolmente il numero di decessi: sia rispetto agli anni precedenti della stessa struttura, sia in riferimento ai dati estrapolati dalle Rsa di Acquasanta e Ascoli. Dalle fitte maglie di riservatezza dell’inchiesta trapela che sarebbero addirittura il doppio il numero dei morti registrati negli ultimi due anni alla Rsa di Offida rispetto a quelle che si sono verificate ad Ascoli e ad Acquasanta. Perché sta succedendo tutto questo? Come si può spiegare un improvviso e significativo aumento del numero di decessi fra gli anziani ospiti della Rsa offidana? Perché questi dati sono sfuggiti in questi due anni e vengono a galla solo ora, dopo un’indagine penale? A questa domanda vuole dare una risposta l’inchiesta della Procura di Ascoli che ha avviato accertamenti in particolare sugli ultimi sei mesi.

Anomalie sono emerse nell’analisi di alcune cartelle cliniche di ospiti deceduti, ma a dare ulteriore spunto alle indagini sono stati i prelievi di sangue post mortem che su alcuni soggetti hanno evidenziato la presenza di medicinali in percentuali assolutamente eccessive rispetto alla posologia prevista. Eclatante il caso di Vincenzo Gabrielli, al quale è stata somministrata insulina, benché non fosse compresa nel suo piano terapeutico. Proprio alla luce di ciò la magistratura ha deciso di «rileggere» bene tutte le carte e le analisi anche su tutti gli altri casi, andando indietro nei mesi fino ai primi dello scorso settembre 2018.

p. erc.