Sindacati sul piede di guerra. E all’anagrafe assistiti è caos

Le Rsu contro Marini: «Tanti problemi, nessuna risposta dall’Asur»

Anagrafe assistiti

Anagrafe assistiti

Ascoli, 25 settembre 2018 - Scaduti i dieci giorni di tempo concessi al direttore generale dell’Asur Marche, Alessandro Marini, per convocare un confronto, le Rappresentanze sindacali unitarie dell’Area vasta 5 chiedono ora con urgenza un incontro, in mancanza del quale non escludono azioni di protesta.

Si è parlato anche di questa assenza di comunicazione tra i rappresentanti dei lavoratori del comparto e la direzione dell’Azienda sanitaria unica regionale, nel corso della riunione tenutasi ieri tra i trenta delegati delle Rsu. «Abbiamo scritto una lettera a Marini – spiega il coordinatore delle Rsu dell’Area vasta 5, Paolo Villa – nella quale abbiamo chiesto un incontro per discutere di problemi impellenti che riguardano la nostra Area vasta, ma non ci ha risposto nei tempi richiesti. E dunque, non escludiamo di farci ascoltare in altro modo, se dopo un ulteriore sollecito non accade nulla».

«Ci sono – continua Villa – cinque accordi parzialmente sottoscritti da Cisl, Usp e Uil. Questo perché, purtroppo, la passata Rsu non aveva un coordinatore e tutte le questione sono rimaste bloccate». Villa ricorda come ci sono accordi che determinano una preoccupante sperequazione tra i dipendenti dell’ospedale ‘Mazzoni’ e quelli dell’ospedale di San Benedetto.

«Uno di questi – dice il coordinatore – è nell’orario di lavoro. A San Benedetto hanno tutti la flessibilità, dagli amministrativi ai tecnici tranne gli infermieri che fanno i turni, ad Ascoli quasi nessuno. La flessibilità dà l’opportunità al dipendente di avere un margine di tempo per entrare e uscire dal lavoro e non è un beneficio da poco per chi ha rapporti con il pubblico. Allora, abbiamo chiesto all’Asur di fare un orario unico in Area vasta 5, ma la questione è ferma da due anni. Per non parlare del fondo del disagio, l’accordo è bloccato perché i rappresentanti di San Benedetto non hanno firmato. Per quanto riguarda, invece, la libera professione indiretta, ovvero la quota del 5% che viene riservata a chi durante il lavoro istituzionale si vede aumentare l’attività, abbiamo cercato di allargarla il più possibile facendone beneficiare anche gli ausiliari che lavorano nella piastra ambulatoriale».

Dai problemi che riguardano i dipendenti, a quelli che invece vengono vissuti quotidianamente dai cittadini alle prese, spesso, con servizi poco efficienti. E’ questo il caso di quello erogato dall’anagrafe assistiti del nosocomio ascolano dove, nelle ultime settimane, il numero degli utenti che vi si rivolgono è aumentato vertiginosamente a causa del pensionamento del medico di medicina generale Gianfranco Bastiani. Ebbene, ad un aumento dell’utenza non c’è stato un aumento del numero di ore in cui gli sportelli rimangono aperti. Cosa che ha costretto molte persone a doverci tornare più di una volta.