EMIDIO LATTANZI
Cronaca

Rubate le uova delle anatre all’Albula

La denuncia di Cristian Spinozzi: "Erano pronte a schiudersi". Il nido era stato individuato solo da chi conosce bene la zona

La denuncia di Cristian Spinozzi: "Erano pronte a schiudersi". Il nido era stato individuato solo da chi conosce bene la zona

La denuncia di Cristian Spinozzi: "Erano pronte a schiudersi". Il nido era stato individuato solo da chi conosce bene la zona

Allarme sulla sorte delle anatre del torrente Albula. A lanciarlo è Cristian Spinozzi del gruppo ’Albula in Volo’, che racconta con amarezza l’ennesimo episodio di inciviltà. Nella notte sono state rubate 14 uova da un nido ben nascosto tra i cespugli dell’argine, vicino alla foce del torrente. Spinozzi parla di un vero e proprio furto "di 14 uova destinate a schiudersi" e aggiunge che il nido era stato individuato solo da chi conosce bene la zona, escludendo l’ipotesi di un passante casuale.

La scena che si è presentata la mattina successiva è straziante: la mamma anatra, visibilmente agitata, starnazzava cercando disperatamente il suo nido vuoto, perlustrando ogni angolo tra la ferrovia e il ponte di Viale Trieste. "E’ alquanto snervante apprendere di uno o più individui a noi estranei, che trafugano bellamente il lavoro di un animale che durava da almeno tre settimane", prosegue Spinozzi, sottolineando l’irrispettosità verso i volontari che ogni giorno monitorano la colonia. Il timore è che le uova siano state rubate per allevare gli anatroccoli in cortili privati, come già si sospetta sia accaduto nell’agosto 2024, quando alcune anatre adulte e giovani scomparvero nel nulla. Le uova, spiega Spinozzi, non sono idonee a fini alimentari, e il loro unico destino giusto sarebbe un’incubatrice capace di proteggerle dai predatori. A questo si somma l’altro pericolo quotidiano: l’attraversamento stradale. Nonostante la presenza di un cancello artigianale per scoraggiare le anatre dall’avventurarsi sull’asfalto, più volte gli animali sono stati investiti, soprattutto all’alba, quando invece il traffico è scarso e la visibilità maggiore.

"Ovviamente non c’è la volontà di avere l’accortezza di rallentare l’autoveicolo quando si attraversa il ponte di Viale Trieste o si costeggia il giardino ’Nuttate de Lune’", denuncia ancora Spinozzi. Durante un incontro con l’amministrazione, che si è tenuto circa un mese fa su richiesta di Legambiente, è stata avanzata la proposta di installare cartelli stradali per segnalare la presenza della fauna. Un’idea che si affianca a quella di un nuovo cancelletto, più robusto e funzionale. L’associazione riconosce l’impegno del Comune, che a dicembre ha autorizzato l’installazione di tre cartelli informativi con le norme da seguire nei confronti degli animali del torrente. Ma, a quanto affermano i ragazzi, questo provvedimento non è bastato.

Emidio Lattanzi