"Salviamo le case basse" Appello alla Soprintendenza

Le associazioni hanno scritto una lettera al presidente Issini, al governatore. Acquaroli e al sindaco Spazzafumo per tutelare le costruzioni del Mandracchio

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Circolo dei Sambenedettesi, Fai, Associazione Pescatori Sambenedettesi, Circolo Nautico Sambenedettese, Lions Club San Benedetto del Tronto, Rotary Club San Benedetto Nord e il Premio Truentum 2019, Giacomo Vespasiani, si uniscono con l’obiettivo della tutela della casa bassa, tipo di abitazione tipico del mondo marinaro, attualmente in via d’estinzione, in quanto negli ultimi decenni è in gran parte perduto. Sono i firmatari di una lettera che è stata inviata al sindaco Antonio Spazzafumo, al Soprintendente delle Belle Arti e Paesaggio, Giovanni Issini e al presidente della Regione, Francesco Acquaroli. "E’ una questione che ci pare di primaria importanza per la nostra città e per l’intera cultura della regione, - scrivono nel documento - che deve considerare come parte integrante della sua identità la storia della pesca e la civiltà marinara correlata. Un elemento fondamentale per la conoscenza della comunità dei pescatori che ha fatto la storia della città è la struttura urbana e il sistema abitativo: la "casa bassa" ne costituisce il nucleo centrale e il segno caratteristico. Non vogliamo assistere impotenti alla sparizione di un ulteriore pezzo di storia. Ci impegniamo a partecipare ad ogni iniziativa, anche di tipo finanziario, per acquisire al patrimonio pubblico questi beni culturali, perchè si possa procedere successivamente alle attività di restauro e di finalizzazione ad uso sociale e culturale".

"La casa bassa caratterizza la nostra città da secoli. Significherebbe perdere la storia di questa città e per questo, come associazioni culturali, abbiamo voluto lanciare un appello per la salvaguardia degli ultimi segni storici e architettonici di una tipologia residenziale" spiega Gino Troli. Della stessa idea l’assessore alla Cultura, Lina Lazzari: "Un’amministrazione deve dare voce e ricevere voce dalle componenti del territorio – spiega – e questa iniziativa rappresenta una testimonianza importante, perché non sempre capita che delle associazioni riescano ad unirsi per un obiettivo comune". "Non si sta parlando di espropri o di danneggiare qualcuno – aggiunge Giacomo Vespasiani - si tratta di trovare fondi per tutelare questi importanti aspetti storici". Per Alessandro Speca, presidente Rotary: "Come tutte le tipicità vanno salvaguardate, come dimostrazione di quella che è stata la storia marinara di San Benedetto, per le nuove generazioni". "Alcuni mesi fa è stato istituito una sorta di censimento sulle case basse rimaste", hanno ricordato Lina Lazzari e Lilli Gabrielli, capogruppo Fai San Benedetto, ne è rimasta una in via Laberinto ma è in vendita. Non è la tipologia originaria, ma è comunque interessante. L’altra si trova in via Cairoli, è centrale, ma ha intorno uno spazio interessante". "Purtroppo i costi per rilevarla e per ristrutturarla sono elevati", ha aggiunto la Lazzari.

Stefania Mezzina